successione numerica
Legge che a ogni intero positivo n≥1 fa corrispondere un numero an. Il termine an è chiamato n-esimo termine della successione. Quest’ultima è identificata generalmente con la famiglia dei suoi infiniti termini, {an}, n≥1. Si può pensare a una s. come a una funzione definita sull’insieme dei numeri naturali, N. Esempi di s. sono {an}={1,1,1,..,} che è costante per ogni n, e {an}={2n−1}={1,2,4,8,16,...}, n≥1. Anche un vettore di dimensione finita, v=(v1,...,vk)′, può essere visto come una particolare s., {an}={v1,...vk,0,0,...}, i cui termini sono tutti nulli da un certo punto in poi. ● Una s. si dice crescente (non decrescente) se ogni termine è maggiore (maggiore o uguale) del precedente, e decrescente (non crescente) se ciascun termine è minore (minore o uguale) del precedente. Si dice che la s. {an} converge ad a se il limite limn→∞an esiste ed è uguale ad a. La s. si dice divergente se il limite è infinito (a=+∞ o a=−∞) e si dice indeterminata se tale limite non esiste. Una s. monotona (crescente, non decrescente, decrescente, non crescente o costante) non è mai indeterminata. ● Una s. si dice convergente secondo Cauchy se la distanza tra due termini arbitrari della s. ∣ an−am∣ ha limite zero quando m, n tendono a infinito. Se una s. è convergente lo è anche nel senso di Cauchy. Esempi di s. convergenti sono: la s. costante {an}={1,1,1,...}, che converge a 1; la s. {an}={2−n}={1/2,1/4,1/8,1/16,...}, che converge a zero, essendo limn→∞an=0; la s., {an}={(1+1/n)n}={2,2.25,2.370,...}, che ha limite uguale a e=2,7182....
S. divergenti sono {an}={2n−1}={1,2,4,8,16,...}, che tende a +∞, e {an}={−n}, che tende a −∞. La s. {an}={(−1)n−1}= {1,−1,1,−1,1,...}, è, invece, indeterminata.