SUCEAVA (A. T., 79-80)
Città romena della Bucovina, con 17.101 ab. (1930), capoluogo dell'omonimo dipartimento (121.010 abitanti; 1309 kmq.), situata a 341 m. s. m. in posizione pittoresca, sopra un'altura presso la riva destra del Suceava, affluente del Siret. Ha notevole interesse per ricordi storici e per pregevoli edifici artistici, tra i quali si ricordano il convento di San Giorgio del sec. XVI, la chiesa di San Demetrio e di San Giovanni Battista e la cittadella, i cui resti s'innalzano presso la città.
Fu per molto tempo capitale della Moldavia e come tale è già ricordata nel 1388. Nel 1563 Suceava cessò di essere capitale della Moldavia essendo stata la residenza principesca portata a IaŞi. La cittadella fortificata fu costruita nel sec. XIV, ma fu rifatta da Stefano il Grande (1457-1504). Già nel 1394 fu assediata dagli Ungheresi; nel 1476 e nel 1484 dai Turchi; nel 1497 resistette all'assedio dell'esercito polacco. Nel 1538 fu espugnata da Solimano il Magnifico che marciava contro Pietro RareŞ. Ieremia Movilă, signore di Moldavia dal 1595 al 1606, riportò per qualche tempo la capitale a Suceava. Giovanni Sobieski bruciò Suceava due volte, la prima nel 1675 e la seconda nel 1686. La città fu anche depredata dai Tartari nel 1740. La cittadella fu smantellata nel 1766 per ordine dello stesso principe di Moldavia. Da allora anche la città cominciò a decadere. Con l'annessione della Bucovina all'Austria nel 1775, anche Suceava passò sotto il dominio austriaco; ritornò sotto la Romania dopo la guerra mondiale insieme con la Bucovina.
Bibl.: E. Grigoroviţa, Dicţionarul geografic al Bucovinei, Bucarest 1908, p. 210 segg.; N. Iorga, Guide historique de la Roumanie, Parigi-Bucarest 1928, II, p. 125 segg.