SUDAN (XXXII, p. 944; App. II, 11, p. 928)
Dal 1° gennaio 1956 il S. è diventato una repubblica indipendente (nome ufficiale: Jamhuryat es-Sudan); si è posta così fine al condominio anglo-egiziano, che era stato instaurato nel paese nel 1899 (v. oltre). Il parlamento è composto da 97 deputati. Il potere di capo dello stato spetta al presidente dei ministri.
Khartum, la capitale e centro focale di tutto il paese, appare oggi come una vera città moderna, alla confluenza del Nilo Bianco con il Nilo Azzurro; essa forma ormai un solo complesso urbano (245.736 ab.) con Omdurman, il nucleo più grande, e Khartum Nord. Un netto contrasto si nota tra Omdurman, città africana per eccellenza sebbene rappresenti un importante mercato, e Khartum. L'importanza crescente di Port Sudan (47.562 ab.) risiede nel fatto che attraverso le sue moderne attrezzature portuali passa l'80% dei traffici con l'estero. La costa nei pressi di Port Sudan è caratterizzata da magnifici banchi di coralli sottomarini, che rappresentano una grande attrattiva dal punto di vista turistico.
Il S. deve l'attuale suo stato di benessere a due grandi opere: la costruzione nel 1906 della ferrovia di Port Sudan, che rende di gran lunga più facili le esportazioni evitando il lungo tragitto attraverso l'Egitto, e la costruzione di una grande ed estesa rete di canali irrigatori per la coltura del cotone a lunga fibra, specialmente nella Gezira, ma anche nelle aree deltizie interne del Gash e del Baraba. È la grande diga di Sennar che ha reso estremamente produttiva la regione tra il Nilo Bianco e il Nilo Azzurro, cioè la Gezira, che prima a causa della scarsità delle precipitazioni non poteva dare che una saltuaria produzione di dura. Il cotone, che ne costituisce il prodotto più importante, specie agli effetti dell'esportazione, è in rotazione con il miglio (dura) ed una foraggera, la lobia. Questa grande area cotoniera, che fino al 1950 era in concessione al Sudan Plantations Syndicate ed alla Kassala Cotton Co., costituisce oggi una compartecipazione tra il governo, il citato sindacato sudanese ed i coltivatori stessi. La produzione della fibra supera il milione di q (1,3). Importante è pure la produzione di semi oleosi, sia di cotone sia di sesamo e di arachide, largamente esportati.
Nelle regioni non irrigate poi, dove le precipitazioni raggiungono i 500-600 mm, la produzione meccanizzata ed estensiva dei cereali promette rapidi sviluppi ed è in queste regioni che può essere coltivato anche il cotone americano. La coltura del riso infine va sempre più estendendosi lungo il Nilo Bianco. Il S. rappresenta tuttora il più importante produttore di gomma arabica.
Lo sviluppo economico del paese è anche in relazione all'ulteriore incremento della rete ferroviaria: nel 1954 è stata prolungata la ferrovia che da Khartum corre lungo il Nilo Azzurro sino quasi al confine etiopico (er-Roseires), ove si sta progettando una diga. È poi in progetto la costruzione, nel 1962, di una linea diretta da Khartum a el-Manaqil nella Gezira.
Finanze. - Il bilancio statale della repubblica del S. presenta normalmente un disavanzo, che va da 1,6 milioni di sterline sudanesi nel 1953 a 16,7 nel 1958; il deficit dell'ultimo anno è la risultante di 43 milioni di entrate, di cui 10 provenienti dalle imprese agricole e 18 da dazî doganali, e 60 milioni di uscite, di cui 22 costituite da spese per investimenti produttivi. Il saldo merci e servizî della bilancia dei pagamenti, dopo essere stato attivo per 51 milioni di dollari U. S. A. alla fine del 1956, alla fine del 1957 risultava passivo per 61 milioni ed è tornato attivo, per 42 milioni di dollari, nel 1959. Nel 1960 si è avuto un passivo di soli 2 milioni.
L'organizzazione creditizia costituita da filiali della National Bank of Egypt, della Barclays Bank, della Banca ottomana, del Crédit Lyonnais, della Banca Misr, della Banca araba e della Banca di stato d'Etiopia, è stata potenziata, nel 1956, con la creazione di una banca per il credito speciale (l'Agricultural Credit Bank of the Sudan) che accetta depositi a vista e a termine e concede prestiti a breve, a medio e a lungo termine. Nel febbraio del 1960 è stata istituita la Central Bank of the Sudan, con il compito dell'emissione della moneta. Unità monetaria del paese è la sterlina sudanese, che equivale a 1 sterlina britannica, o sc. e 6 pence; il cambio con il dollaro è stabilito in 2,872 dollari per 1 sterlina.
Storia. - Respinto, per la pressione dell'opinione nazionalista, dal governo egiziano, l'accordo Sidky-Bevin dell'ottobre 1946, che prevedeva uno statuto di autogoverno e il diritto di autodecisione del popolo sudanese, il governo britannico proseguì, con l'"ordinanza di sudanizzazione" del 19 giugno 1948, il suo programma di incoraggiamento alle forze politiche autonome del Sudan. Le trattative tra Londra e il Cairo furono riprese nel 1950, ma subirono una nuova interruzione in seguito alla denunzia da parte egiziana, l'8 ottobre 1951, delle due convenzioni del 1899 relative al condominio anglo-egiziano sul Sudan. All'interno del S. la tesi egiziana dell'unità della valle del Nilo e dell'unione del S. all'Egitto era sostenuta dal Partito Ashigga diretto da Ismail el-Azhari, mentre il Partito Umma, presieduto da Abdul Rahman el-Mahdi, aveva un programma autonomista.
Un progetto di costituzione, approvato dall'Assemblea legislativa sudanese nell'aprile 1952, fu sottoposto l'8 maggio successivo dal governatore del S. alla Gran Bretagna e all'Egitto. Sul progetto si aprì una lunga discussione tra le parti interessate, risoltasi in un compromesso: la convenzione anglo-egiziana del 12 febbraio 1953 riconobbe il diritto di autodecisione del popolo sudanese e previde il passaggio graduale del S. dall'autogoverno all'autonomia completa per mezzo di una serie di atti successivi che andavano dalle elezioni generali alla formazione di un governo composto esclusivamente di sudanesi e alla costituzione definitiva ad opera di una Assemblea costituente. Mentre Londra e il Cairo continuavano a discutere sull'interpretazione degli accordi e ad accusarsi reciprocamente di interferenze e di pressioni sui Sudanesi, il 2 novembre 1953 si svolsero le elezioni, da cui uscì vittorioso il Partito unionista nazionale (Ashigga) favorevole all'unione del S. con l'Egitto. Il Parlamento fu inaugurato il 1° gennaio 1954; i suoi lavori si svolsero in mezzo a continui incidenti fra indipendentisti e pro-egiziani. Le interferenze troppo pesanti dell'Egitto contribuirono però a distendere gradatamente la situazione, con l'evoluzione di el-Azhari e del suo movimento verso l'indipendenza del S. e il rifiuto della unione all'Egitto. Di orientamento filo-egiziano non rimasero che i gruppi politici rappresentanti il sud del S., più che altro per un desiderio di affermazione della propria individualità rispetto al nord. Nella chiarificazione interna poté allora aver successo l'iniziativa di el-Azhari di far risolvere il problema costituzionale invece che dalla prevista Assemblea costituente dal Parlamento in funzione. Questo il 19 dicembre 1955 approvò la dichiarazione d'indipendenza, da entrare in vigore il 1° gennaio 1956. La decisione fu accettata dai due stati condomini.
La vita del nuovo stato si iniziò in un'atmosfera politica assai agitata nella quale si logorò rapidamente il Partito unionista che era stato protagonista della lotta d'indipendenza e si costituì una nuova maggioranza con il Partito Umma e il nuovo Partito democratico del popolo, che il 7 luglio 1956 assunse il potere sotto la presidenza di Abdullah Khalil e si vide confermato dalle elezioni generali del 27 febbraio-10 marzo 1958. Non cessò peraltro lo scontro di programmi tra i partiti in forme aspre, ravvivato dalla tensione con l'Egitto per il problema delle acque del Nilo e dal crescente irrigidimento delle popolazioni meridionali. Dall'atmosfera di disagio interno trassero lo spunto i circoli militari per attuare, il 17 novembre 1958, un colpo di stato, formando un governo al di fuori dei partiti con a capo il gen. Ibrahim Abboud.
Bibl.: R. A. Hodgkin, Sudan geography, Khartum 1946; J. D. Tothill, Agriculture in the Sudan, Londra 1948; M. Shibeika, British policy in the Sudan, Londra 1952; M. Abbas, The Sudan question, Londra 1952; Finance Department, The Sudan Economy, Khartum 1953; H. C. Jackson, Behind the modern Sudan, Londra 1956; J. S. R. Duncan, The Sudan path to independence, Londra 1957; L. H. G. Lebon, Land use mapping in Sudan, in Economic Geography, XXXV (1960), pp. 60-70.