sudismo
s. m. Posizione ideale che rivendica la mancata attenzione dell’amministrazione statale per lo sviluppo dei territori e la valorizzazione delle culture del Sud, in contrapposizione con il meridionalismo.
• [Silvio] Berlusconi, preoccupato, ha riunito i ministri «dissidenti» e annuncia un piano per il Mezzogiorno che dovrebbe porre fine alle proteste. L’idea di un partito per il Sud, in cui sarebbero annullate le differenze tra destra e sinistra, fa perdere la distinzione tra il meridionalismo, che ha dato un grande contributo all’Unità d’Italia, e il «sudismo» che ha sempre avuto un significato antiunitario e viveva di nostalgie borboniche. (Giovanni Russo, Corriere della sera, 30 luglio 2009, p. 8, Idee & Opinioni) • La protesta del Nord si fa forte dell’esistenza di problemi reali […] che tra l’altro per una parte significativa non sono specifici del Nord, bensì generali dello Stato italiano, anche se al Nord se ne sente di più il peso. E sta proprio qui, direi, la differenza decisiva con il «sudismo», con la protesta che negli ultimi tempi il Mezzogiorno ha a sua volta mostrato di voler mettere in campo come rivalsa antinordista all’insegna del rivendicazionismo risarcitorio per il proprio mancato sviluppo. (Ernesto Galli Della Loggia, Corriere della sera, 29 agosto 2010, p. 1, Prima pagina) • Il terremoto è uno spartiacque. Fa nascere nuove forme di divario fra Nord e Sud. La ricostruzione produce sprechi. Sulla spesa pubblica si avventano, famelici, politici, falsi imprenditori, camorristi. E poco dopo spunta la Lega. Giovannino [Russo] studia, analizza, non si fa trascinare da certo sudismo, del quale denuncia la falsa coscienza e ancor di più rivendica la matrice unitaria del meridionalismo. (Francesco Erbani, Repubblica, 26 settembre 2017, p. 50).
- Derivato dal s. m. inv. Sud con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nella Stampa Sera del 10 marzo 1958, p. 1, Prima pagina (P. A. P.).