sufficiente (sofficiente; sofficente)
Per " atto ", " capace ", " abile ", di solito seguito dalla preposizione ‛ a ' più infinito: Vn XXVIII 2 non sarebbe sufficiente la mia lingua a trattare come si converrebbe, ecc.; il concetto è variato in Cv III IV 3 a quello che io intendo sufficiente [non sono], però che la lingua mia non è di tanta facundia che dire potesse ciò che nel pensiero mio se ne ragiona; IV IV 1 a la quale [alla vita felice] nullo per sé è sufficiente a venire sanza l'aiutorio d'alcuno; IX 15 uomo d'etade sofficiente a ministrare, che ha l'età " adatta " per esercitare determinate funzioni; Pd VII 116 far l'uom sufficiente a rilevarsi, metterlo in grado di sollevarsi dal peccato.
In altri casi il completamento semantico del vocabolo si desume dall'intero contesto. Così le sufficienti ragioni (Cv I VIII 1) sono le ragioni capaci di ben dimostrare il proprio pensiero; l'anima ricevente la divina bontade, quando la virtù intellettuale sia libera da ogni condizionamento corporeo, è detta cosa sufficiente a ricevere quella (IV XXI 8), cosa cioè dotata delle disposizioni necessarie a far proprio il dono divino; re sufficiente (Pd XIII 96) equivale a re in possesso della sapienza necessaria a governare e giudicare rettamente il popolo; e v. anche Fiore CXCV 11.
Nell'espressione figurata di Pd XXVIII 59 Se li tuoi diti non sono a tal nodo / sufficïenti, allusiva a una questione ardua a risolversi, il vocabolo ha più propriamente il senso di " bastevoli ": " cioè bastevili a sciogliere tale ‛ nodo ', cioè tale difficultà e malagevilezza di dubbio " (Buti).