suffissoidi
Sono chiamati suffissoidi gli ➔ elementi formativi usati prevalentemente o esclusivamente come costituenti finali di composto (➔ suffissi), le cui caratteristiche si avvicinano a quelle dei suffissi della lingua italiana (➔ morfologia; ➔ composizione). Si tratta di morfemi lessicali (per lo più di origine verbale) tratti dal lessico delle lingue classiche al fine di essere utilizzati come elementi di terminologie tecnico-scientifiche, ma che per i significati espressi e per la tendenza ad essere usati anche in combinazione con parole della lingua italiana (oltre che con altri elementi formativi) in formazioni di uso corrente esprimono valori e funzioni simili a quelli di alcuni suffissi derivazionali.
La loro funzione è infatti quella di indicare sia la parte del discorso (nome o aggettivo) sia la componente principale del significato della parola complessa, esprimendo in prevalenza significati di agente, azione o strumento (raramente di luogo). Fanno parte di questo gruppo: -cida, -colo, -coltore (-cultore), -crate, -fago, -fero, -fobo, -foro, -fugo, -geno, -grado, -grafo, -latra, -logo, -mane, -nomo, -paro, -scopo, -voro, con le rispettive forme derivate.
Date le caratteristiche di tali elementi è inevitabile che grammatiche e dizionari oscillino nella loro classificazione come suffissoide (o elemento formativo) o suffisso.
L’interpretazione di tali elementi come suffissi derivazionali dell’italiano richiede l’incorporazione della vocale iniziale nella forma dell’eventuale suffisso per giustificare la formazione di parole come liberticida, o posturologia, che possono essere formate per derivazione solo a partire da libertà e -icida, e postura e -ologia, e non dalla forma etimologica -cida e -logia.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che i suffissoidi continuano a essere impiegati anche nella formazione di termini tecnico-scientifici in combinazione con altri elementi formativi (talvolta in posizione iniziale: per es., -filo, -metro, cfr. filologia, metronomo; ➔ terminologie) e che alcune di tali formazioni hanno importanti caratteristiche in comune con i composti di tipo verbo + nome delle lingue romanze e con i composti sintetici delle lingue germaniche (cfr. vessillifero e portabandiera, carnivoro e ingl. meat-eater), dal momento che il costituente iniziale può essere interpretato come un argomento diretto del costituente finale (fruttifero «che porta, che produce frutti», insettivoro «che mangia insetti»).
La coppia -logo/-logia è quella di gran lunga più usata in parole di uso corrente. I nomi terminanti in -logia indicano una disciplina, uno studio sistematico riguardante l’argomento specificato dal costituente iniziale, quelli in -logo il relativo specialista (per es., massmediologo/-ia, musicologo/-ia, politologo/-ia, biologo/-ia). Si noti che la struttura morfologica non corrisponde a quella semantica, in quanto è il nome suffissato in -ia che di norma costituisce la base semantica del nome di agente: un infettivologo non è infatti uno «studioso infettivo» ma uno studioso di infettivologia. La stessa asimmetria fra struttura formale e semantica è comune ad altre coppie di parole che terminano con un elemento formativo di significato agentivo o strumentale e i corrispettivi nomi suffissati in -ia. In un numero limitato di casi, il nome di agente corrispondente si può formare anche con il suffisso -ista, e possono prodursi coppie di ➔ sinonimi (enologo / enologista). Ristretto a termini di ambito prevalentemente specialistico è il significato «discorso, espressione, modo di parlare» presente in parole come brachilogia, tautologia. Preceduto da un numerale, -logia può indicare un insieme di opere artistiche di uno stesso autore (trilogia).
Le parole con -geno sono molto numerose e diffuse sia nelle terminologie tecnico-scientifiche sia nella lingua comune. Si tratta di aggettivi spesso sostantivati, in cui -geno significa «che genera, che produce» (allucinogeno, criminogeno, elettrogeno, lacrimogeno, schiumogeno), «che è generato», «di origine / nascita» (allogeno, indigeno). Gli aggettivi terminanti in -genico sono in genere sinonimi di quelli in -geno; fanno eccezione transgenico e pochi altri. I nomi formati con -genia sono tutti di impiego specialistico a eccezione di fotogenia e telegenia.
Il suffissoide -grafia è impiegato con il significato di «descrizione, rappresentazione analitica» per denominare numerose discipline in cui il primo costituente indica l’oggetto a cui si applica la descrizione (geografia, idrografia, lessicografia). Per ciascuna di queste discipline è possibile formare un sostantivo in -grafo che ne indica lo studioso, l’esperto. A partire da bibliografia si è sviluppato un significato secondario di «repertorio, elenco» (per es., filmografia). Con il significato di «rappresentazione grafica», -grafia forma numerosi composti in cui il primo costituente può indicare il mezzo o il modo con cui avviene una riproduzione grafica (fotografia, crittografia). Nonostante il gran numero di formazioni e la diffusione di alcune di esse nell’uso comune, sono pochi i composti in cui -grafia e -grafo si aggiungono a parole (discografia, museografia). Le parole in -grafo possono indicare sia uno strumento (pantografo) sia un agente (litografo); sono attestati anche una decina di nomi di agente suffissati con -ista che non hanno sinonimi in -grafo (telegrafista).
Le parole terminanti in -fobia esprimono «paura, ripugnanza, antipatia, intolleranza» per ciò che è indicato dal costituente iniziale. Tra le poche parole di uso corrente: claustrofobia, idrofobia, xenofobia. Le parole in -fobo (tedescofobo) sono meno numerose di quelle in -fobia. Sono invece discretamente numerosi i composti di uso comune in cui -filo (che indica «propensione / amore per») si pospone a parole (calciofilo, cinefilo, slavofilo); in posizione iniziale lo stesso elemento si può premettere ad aggettivi e a nomi che si riferiscono per lo più a popoli, a posizioni culturali, ideologiche, politiche, per indicare affinità, simpatia (filoamericano, filocomunista, filonucleare). I sostantivi in -filia sono usati quasi esclusivamente nelle terminologie tecnico-scientifiche; fra le poche parole di uso comune: esterofilia, pedofilia.
Le parole terminanti in -mania sono più numerose di quelli in -mane; tra quelle di uso non esclusivamente specialistico: megalomania, ninfomane, piromane. Sia -mania che -mane sono utilizzati in combinazione con parole per composti in cui -mane indica chi è affetto da una dipendenza patologica o ossessiva, da una forte passione (calciomania, farmacomania, cocainomane, mitomane).
Con -metro si formano nomi di strumenti che servono a misurare quanto indicato dal costituente iniziale, mentre -metria significa «misura, attività di misurazione». Sono molto frequenti i composti di ambito tecnico-scientifico. Tra i pochi nomi di uso corrente: termometro, cronometro, geometria. I corrispettivi nomi di agente si formano di norma per mezzo del suffisso -ista: cronometrista. In combinazione con parole, -metro è attestato in pochi neologismi (applausometro, redditometro).
Il suffissoide -fero forma numerosi composti di ambito tecnico-scientifico in combinazione con altri elementi, in cui esprime il significato di «che porta, che produce». Nonostante i non pochi composti di uso corrente (fiammifero, frigorifero, mammifero, fruttifero, sonnifero), non sono attestati neologismi di uso corrente in combinazione con parole. Ancora più ristretto all’ambito tecnico-scientifico è -foro; tra le poche formazioni di uso corrente: necroforo, semaforo.
Il suffissoide -fugo forma una dozzina di aggettivi, alcuni dei quali sostantivati, in cui esprime i significati di «che mette in fuga, combatte, elimina» (callifugo, febbrifugo, ignifugo, vermifugo); è ristretto all’ambito tecnico-scientifico il significato «che si allontana» (centrifugo).
Poco numerosi i nomi con -nauta «navigatore» (astronauta, internauta «navigatore in Internet»). Gli aggettivi corrispondenti terminano in -ico (aeronautico), i nomi di azione in -ica (astronautica).
Con -cida si formano nomi e aggettivi il cui primo costituente indica «ciò o chi viene ucciso, eliminato» (erbicida, topicida). I nomi di azione corrispondenti terminano in -cidio (infanticidio).
È usato, con il significato di «indovino», -mante, in alcuni nomi i più comuni dei quali sono cartomante e chiromante. Poco più numerosi i sostantivi in -manzia, i cui aggettivi corrispondenti terminano in -mantico.
Di origine latina medievale, -vendolo è usato in una decina di composti di uso non specialistico il cui costituente iniziale denomina la merce venduta (fruttivendolo, pescivendolo, straccivendolo).
Il suffissoide -colo serve a formare aggettivi, alcuni dei quali sostantivati, che designano una persona o altro essere che vive nell’ambiente specificato dal costituente iniziale (cavernicolo, nidicolo), oppure fanno riferimento alla coltivazione delle piante o all’allevamento degli animali (cerealicolo, piscicolo). Il nome dell’attività corrispondente si ottiene con l’impiego di -coltura (fienicoltura) e il nome di agente si ottiene di norma con -coltore (apicoltore).
Il suffissoide -voro forma un ridotto numero di aggettivi, alcuni dei quali sostantivati, in cui esprime i significati «che si nutre di» (carnivoro, erbivoro), «che aspira, assorbe» (idrovoro). È presente nel neologismo pubblivoro, da pubbli(cità). Le parole con -voro non costituiscono base per aggettivi in -ico né per nomi di azione suffissati. Ha significato analogo -fago (con il corrispondente -fagia), il cui impiego è ristretto all’ambito tecnico-scientifico (ematofago). Allo stesso ambito appartengono aggettivi anche sostantivati quali oviparo, viviparo, in cui -paro esprime il significato di «che genera, che partorisce».
È impiegato -grado con il valore di «che cammina, che si muove» per mezzo o in direzione di quanto indicato dal costituente iniziale (plantigrado, retrogrado).
Ha il significato di «osservazione, esame» -scopia, ed è usato in composti di impiego esclusivamente tecnico-scientifico, i cui costituenti iniziali si riferiscono principalmente a fenomeni fisici o a organi del corpo umano (broncoscopia, gastroscopia); gli aggettivi corrispondenti terminano in -scopico; -scopio è usato per il nome dello strumento (microscopio, periscopio, telescopio), -scopo per formare nomi di agente (necroscopo).
È impiegato -nomia nella denominazione di alcune discipline con il valore di «studio dell’insieme di regole che governano un ambito, una struttura, un sistema» (astronomia, economia, gastronomia). Lo specialista di queste discipline è di norma indicato con -nomo (astronomo, gastronomo); fa eccezione economista.
Molte delle parole terminanti in -crazia (democrazia, meritocrazia, partitocrazia, videocrazia) non hanno un corrispondente in -crate (eurocrate), e sono invece di norma accompagnate dall’aggettivo in -cratico; indicano l’autorità, il potere esercitati da o per mezzo di quanto specificato dal primo costituente.
I nomi terminanti in -fonia fanno riferimento al suono, alla voce; fra le poche parole di uso comune vi sono: stereofonia, telefonia. Serve a formare nomi di strumento -fono (citofono, sassofono, telefono), attestato in combinazione con parole solo in poche formazioni indicanti persona che parla una determinata varietà linguistica (dialettofono, tedescofono).
Fra gli elementi formativi che indicano nomi di luogo, il più usato in combinazione con parole è -teca, che ha avuto recentemente fortuna nella formazione di nomi di esercizi commerciali (discoteca, paninoteca, videoteca). Il suffissoide -dromo, dal significato di «luogo dove si effettua una corsa» (ippodromo), ha sviluppato quello di «pista» (aerodromo). Con il significato di «insieme di alloggi», specialmente di natura provvisoria, -poli è attestato in un piccolo numero di composti posposto a parole (baraccopoli, roulottopoli, tendopoli).
Iacobini, Claudio (2004), Composizione con elementi neoclassici, in La formazione delle parole in italiano, a cura di M. Grossmann & F. Rainer, Tübingen, Niemeyer, pp. 69-95.