an-NĀBULUSĪ, Sulaimān
Uomo politico giordanico, nato nel 1910; studiò nella American University di Beirut. Dopo aver lavorato come funzionario di banca, nel 1946-47 e nel 1950-1951 fu ministro delle Finanze e dell'Economia. Occupò poi brevemente il posto di ambasciatore a Londra (1953-54). Divenuto capo del Partito Nazionale Socialista giordanico, dall'ottobre 1956 all'aprile 1957 fu Primo ministro e ministro degli Esteri. Nel periodo del suo governo la politica di abbandono della tradizionale assistenza britannica, già in atto da alcuni mesi, prese nuova forza; furono iniziate conversazioni per l'abrogazione del trattato con la Gran Bretagna, e (gennaio 1957) furono accettati gli aiuti finanziarî offerti dalla Siria, dall'Egitto e dall'Arabia Saudiana alla Giordania in compenso della sua rinuncia agli aiuti britannici. Nel marzo fu firmato l'accordo di abrogazione del trattato anglo-giordanico, e nel luglio le truppe britanniche lasciarono il paese. Il governo an-Nābulusī assunse però atteggiamenti contrastanti con la politica di equilibrio indispensabile per la sopravvivenza della Giordania; specialmente le sue tendenze filo-sovietiche lo posero in urto con il re che, malgrado l'opposizione di larga parte della popolazione, gli impose le dimissioni.