sultano
Titolo del sovrano dell’impero ottomano (fino al 1922) e di altri principi orientali. Il termine, usato per la prima volta come titolo ufficiale nell’875 d.C., quando il califfo al-Mu’tamid lo conferì al proprio fratello al-Muwaffaq, suo coreggente, venne via via a indicare la carica di governatore autonomo, subordinata però alla figura del califfo. Tuttavia, già in epoca abbaside l’autorità califfale aveva perduto la sua universalità e il titolo di sultan venne attribuito ai sovrani gasnavidi (secc. 10°-12°) e in seguito a quelli selgiuchidi. S. furono designati in testi letterari (non nelle monete) il Saladino, fondatore della dinastia ayyubita, e molti dei suoi successori, per quanto il loro titolo ufficiale fosse solo quello di malik («re»). S. si chiamarono, tra gli altri, i sovrani mamelucchi d’Egitto (secc. 13°-16°), e i principi di molte fra le dinastie indipendenti dell’Africa settentrionale, dai Merinidi ai Filali del Marocco (il re del Marocco rinunciò al titolo di s. nel 1957). Infine s., nella sua accezione più famosa, fu il titolo del sovrano ottomano, a partire forse già da Orkhan o Bayazid I, certo da Maometto II. Dopo l’abolizione del sultanato ottomano e il mutamento del titolo di s., riesumato in Egitto nel 1914 per Husain Kamil e Fu’ad, in quello di «re» (1922), il titolo di sultan risulta portato, ai nostri giorni, dai capi di alcuni Stati minori della Penisola Arabica (Oman), del Sudan, dell’Indonesia, delle Isole Comore e di Zanzibar.