ŠUMADIJA (A. T., 77-78)
Regione ben individuata della Iugoslavia, limitata a N. dalla Sava e dal Danubio, a E. dalla Morava meridionale, a S. dalla Morava occidentale, mentre ad occidente il limite verso la valle della Drina è meno ben delimitato. Essa ha avuto grande importanza storica, data la sua posizione a contatto con l'Austria e presso il confine occidentale dell'impero turco, in modo che per molti riguardi viene considerata il Piemonte della Serbia. Nell'insieme la forma è quella d'un rettangolo allungato nel senso dei meridiani, con terreni che aumentano gradatamente d'altezza da N. verso S. L'aspetto generale è quello d'un blocco piuttosto compatto. I terreni di base, costituiti da un nucleo cristallino, non sono stati soggetti a piegamento, ma, demoliti dall'erosione, vengono alla luce presso l'angolo di confluenza delle due Morave, le cui valli costituiscono un limite ben netto, connesso con linee di frattura. Il rilievo antico e i terreni cretacei (calcari, marne, arenarie) che su questo si erano posteriormente deposti, sono stati poi sommersi (dal Miocene superiore al Pliocene superiore) sotto le acque del Lago Pannonico, che ha occupato tutta la zona posta 200 km. a S. del corso della Sava; quando poi il lago si è ritirato, ha lasciato traccia in una serie di terrazze sovrapposte (in numero di 7 tra 150 e 850 m.). Più in alto invece (tra 900 e 2000 m.) esistono almeno quattro superficie dovute all'erosione fluviale. I corsi d'acqua (tra i quali principale la Jasenica) hanno un andamento radiale rispetto al gruppo di Rudnik, in modo da facilitare la penetrazione nel paese; le valli sono piuttosto incassate nella vecchia superficie cristallina oppure scorrono sul rilievo delle piattaforme lacustri e hanno in genere caratteri giovanili con piene violente e prolungate siccità. Il clima è continentale con valori estremi elevati, ma con inverni in genere non troppo freddi; le precipitazioni cadono di preferenza in giugno.
La Šumadija deve il suo nome alla foresta (in serbo šum) che la ricopriva tutta fin verso la metà del sec. XIX; l'uso del termine compare soltanto da un secolo e mezzo, di preferenza per la parte più alta del paese. In quella bassa il bosco è stato invece abbattuto, specialmente nel periodo 1880-90 e sostituito con aree coltivate (grano e mais), che coprono il 70% della superficie; qualche bel bosco resta ancora nelle colline di Avala e di Kosmaj. L'insediamento è di preferenza a casali. Frequenti i frutteti (specie pruni, da cui si ricavano susine che vengono poi seccate, marmellate, acquavite). Nelle zone più umide si coltiva il lino. L'allevamento è pure assai. diffuso. A S. del Rudnik e nella parte più alta la foresta, che era servita ai Serbi di rifugio contro i Turchi, copre ancora vaste estensioni. Essa ha anche contribuito a conservare gli antichi costumi e a sviluppare il carattere individualistico della popolazione, che in questi ultimi tempi si è fortemente accresciuta per l'immigrazione e per l'alta natalità. La densità supera i 100 ab. per kmq. nella valle della Jasenica e nell'angolo del paese rivolto verso Belgrado. Gli abitanti sono stati molto attirati dalle terrazze lacustri. La località più importante è Kragujevac (v.), che ha avuto una parte importante nel risorgimento del paese.
Bibl.: G. Gravier, Veza izmegju reljefa i naselja u Šumadiji, in Bollettino della Società serba di geografia, I (1913), pp. 265-75 (con carta 1 : 350.000); id., La Choumadia, in Annales de géographie, XXX (1921).