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SUMBAVA

di Emilio Malesani - Enciclopedia Italiana (1936)
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SUMBAVA (Soembawa; A. T., 95-96)

Emilio Malesani

L'Isola di Sumbava continua, ad est dello Stretto di Alas, l'Isola di Lombok, mentre lo Stretto di Komodo la divide da Flores. La superficie, compresi gli isolotti vicini, è di 14.737 kmq. Anche dalla carta appare la morfologia tormentata dell'isola, che risulta formata di distinte sezioni, in generale di origine vulcanica, congiunte fra loro da terre basse e facilmente sommergibili, mentre bracci di mare poco profondo dividono dall'isola principale numerosi isolotti. Particolarmente accentuata la divisione fra una sezione occidentale e una orientale, giacché la vasta Baia di Sumbava o di Saleh, che si apre sul Mare di Flores, penetra nel corpo dell'isola così profondamente da formare un piccolo mediterraneo interno e da ridurre a meno di 20 km. la larghezza dell'istmo che congiunge le due parti. La sezione orientale è a sua volta profondamente incisa dalle insenature di Waworada e di Tjempi, aperte verso mezzodì, e da quelle di Sanggar e di Bima, rivolte a settentrione, e protende verso nord-ovest il cono squarciato del Tambora (2756 m.). Il Tambora è celebre per la grande eruzione esplosiva del 1815, nella quale il monte avrebbe perduto circa un terzo della sua altezza, giacché la parte superiore del cono fu proiettata in alto in un sol colpo, lasciando un immenso cratere di 13 km. di diametro. Le formazioni vulcaniche, del resto, prevalgono in tutta l'isola e specialmente nella sezione settentrionale, mentre nella parte meridionale sono state rilevate formazioni calcaree analoghe a quelle di Giava e di Bali. I fiumi sono piccoli e di scarsa importanza e asciutti durante la stagione arida. Il clima infatti è simile a quello di Giava orientale e presenta anzi piovosità più accentuate nel periodo del monsone di NE., ma la stagione arida è più prolungata durante il monsone di SE. Nelle zone costiere il caldo e l'umidità sono pregiudizievoli per gli Europei, che invece possono vivere meglio nelle regioni più elevate.

La popolazione, che assomma a 150.000 ab., comprende un centinaio di Europei, un migliaio di Arabi e Buginesi e per il resto Malesi che presentano una spiccata somiglianza con i Sassachi di Lombok, nella sezione occidentale, e coi Macassaresi di Celebes nella sezione orientale. La reiigione dominante è l'islamismo, per quanto mescolato a superstizioni e riti paganeggianti: le tribù che vivono nell'interno conservano la vecchia religione animistica.

Amministrativamente l'isola dipende dal governo di Celebes ed è divisa in quattro sultanati indigeni: Sumbava, il maggiore, che si estende su tutta la parte occidentale; Sanggar che occupa la parte centrale nord; Dompo e Tjempi nella sezione centrale e sud-orientale, e infine il minore Bima che comprende l'estremo est. Le capitali di ciascuno di questi stati hanno lo stesso nome del sultanato e costituiscono anche i centri urbani maggiori e gli scali più importanti dell'isola. La popolazione vive secondo le tradizioni indigene e si divide in quattro classi: nobiltà, classe media, schiavi e una categoria di ostaggi che ha particolari diritti.

Si esportano riso, legno di sandalo, e altri legni di pregio, tabacco, cotone e cavalli, buoi, bufali. Sono stati anche segnalati, giacimenti di zolfo, di arsenico, di asfalto e di petrolio, ma finora non sono stati sfruttati.

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