Sundance Film Festival
Manifestazione cinematografica statunitense a cadenza annuale con sede a Park City, nello Utah. Istituito come concorso nazionale con la finalità di attirare l'attenzione sul cinema emergente americano prodotto al di fuori del sistema di Hollywood, il S. F. F. è diventato successivamente uno dei massimi punti di riferimento della cinematografia indipendente americana e il principale festival di cinema degli Stati Uniti.Nato a Salt Lake City (Utah) nel settembre del 1978 con la denominazione United States Film Festival, durante i primi anni ha avuto come obiettivo la presentazione di film retrospettivi e lo svolgimento di seminari tenuti da filmmakers, aventi come argomento i temi sociali scaturiti dalla visione delle opere in programma. Fin dal suo esordio è stato presente anche un concorso nazionale concepito come vetrina del cinema americano prodotto al di fuori degli studios. All'inizio degli anni Ottanta, dopo un anno di pausa (1980), sono cambiati sia il periodo di svolgimento, passato da settembre a gennaio, sia la sede delle proiezioni che è stata trasferita a Park City. La competizione si è estesa inoltre ai documentari e ai video, mentre è stata aggiunta una sezione dedicata ai cortometraggi che, insieme a quella relativa ai film americani indipendenti, ha costituito la parte preminente della manifestazione. Nel 1983 è stata aggiunta una retrospettiva sui film indipendenti americani prodotti fra il 1958 e il 1967, dal titolo New wave. Nel 1985, in seguito all'esigenza di un'organizzazione in grado di fornire uno staff amministrativo, un maggiore supporto finanziario e una rete di contatti più estesa, lo United States Film Festival è diventato parte del Sundance Institute, che patrocina il Festival al fine di dare visibilità a un cinema alternativo rispetto a quello commerciale di Hollywood.
Il Sundance Institute, fondato da Robert Redford nel 1981, è un'istituzione pluridisciplinare dedicata al sostegno di artisti indipendenti e alla diffusione e valorizzazione del loro lavoro. Attraverso il Feature Film Program cerca di offrire risorse artistiche e professionali a registi, produttori, sceneggiatori, attori e compositori così da favorire la loro libertà di espressione, cardine del cinema indipendente. Ogni anno nella cittadina di Sundance si tengono laboratori per sceneggiatori e filmmakers finalizzati a offrire ai partecipanti un ambiente creativo al di fuori delle pressioni del mercato, sotto la guida di illustri professionisti come il direttore della fotografia László Kovács, il regista Ivan Passer, l'attore Karl Malden, lo sceneggiatore Waldo Salt. Si tratta di una vera e propria scuola di cinema che prevede anche la lettura delle migliori sceneggiature (Screenplay reading series) da parte di attori professionisti e una sezione particolare dedicata al sostegno di opere di scrittori, registi e produttori nativi americani.
Proprio nel 1985 il Festival ha aggiunto i film internazionali alla sua programmazione: sono stati presentati più di ottanta lungometraggi, pur mantenendo la consuetudine di inserire retrospettive, come quelle sull'opera di Christopher Petit, François Truffaut e I. Passer. I film in concorso sono stati suddivisi nelle categorie dedicate alle opere di fiction e ai documentari (mantenute anche negli anni successivi) con due premi per ogni categoria (Gran premio e Premio speciale della giuria). Nel corso degli anni Ottanta si sono succedute rassegne sul cinema internazionale (australiano, canadese, argentino, latinoamericano) seguite da conferenze, dibattiti e tributi ad autori come Samuel Fuller, John Cassavetes, Richard Lester, Michael Powell. A partire dal 1989 è stato istituito il premio del pubblico.
Dal 1991 la manifestazione ha assunto la denominazione di Sundance Film Festival. Nel decennio sono state inserite le sezioni non competitive American spectrum (istituita nel 1996 come vetrina per registi di documentari e di fiction al loro esordio) e American showcase, quella riservata alle anteprime mondiali, e inoltre spazi sul cinema internazionale (World cinema e Frontiers) e una sezione speciale riservata al cinema di autori nativi americani (Native forum). Dal 1992 viene attribuito il premio Piper-Heidsiek to indipendent vision a un artista di ambito cinematografico che abbia dato un contributo significativo al cinema indipendente, conferito fra gli altri a John Turturro, Gena Rowlands, Nicolas Cage, Diane Wiest, Tim Robbins, Frances McDormand, Julianne Moore. Dal 2001 è stato istituito il Sundance Online Film Festival riservato a opere (cortometraggi, film di animazione, documentari, filmati interattivi) prodotte appositamente per Internet.
Alcuni dei lungometraggi presentati al S. F. F. sono diventati veri e propri film di culto come Sex, lies and videotapes (1989; Sesso, bugie e videotapes) di Steven Soderbergh, Reservoir dogs (1992; Le iene o Cani da rapina) di Quentin Tarantino, The full monty (1997; Full monty ‒ Squattrinati organizzati) di Peter Cattaneo e il thriller The Blair witch project (1999; The Blair witch project ‒ Il mistero della strega di Blair) di Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez. La giuria ha premiato spesso opere prime realizzate a bassissimo costo, come l'originale commedia The brothers McMullen (1995; I fratelli McMullen) di Edward Burns, Welcome to the dollhouse (1995; Fuga dalla scuola media), racconto di quanto può essere infernale una normale adolescenza scritto e diretto da Todd Solondz, vincitore del Gran premio della giuria nel 1996; l'amaro e beffardo Chameleon street (1989; Il camaleonte) dell'esordiente Wendell B. Harris, il minimale Ruby in Paradise (1993; Ruby in Paradiso) scritto e diretto da Victor Nuñez, il ritratto della provincia americana You can count on me (2000; Conta su di me) di Kenneth Lonergan, autore della sceneggiatura e fra gli interpreti del film.
Molti autori quasi sconosciuti, grazie alla presentazione nella rassegna, hanno trovato in seguito produttori e distributori: alcuni vincitori dell'edizione 2003 del Festival (Whale rider, La ragazza delle balene, di Niki Caro e The weather underground di Sam Green e Bill Siegel del 2002; American splendor di Shari Springer Berman e Robert Pulcini) hanno avuto una nomination all'Oscar nell'anno successivo.