suo (seo; so; -so)
1. L'aggettivo e pronome s. ricorre 157 volte nella Vita Nuova, 141 nelle Rime, 646 nel Convivio e 762 nella Commedia, con frequenza quasi costante, pur nel lieve predominio delle forme di singolare e, limitatamente alla Vita Nuova e al Convivio, di femminile. Oltre agli apocopati ‛ su' ', ‛ suo' ' (di dubbia edizione, ad es., in Fiore XCIV 10 su'anima o, inversamente, If XI 100 sua arte, ove il codice Parm reca su arte), ricorrono in D. il plurale ‛ sui ' (sempre in Rima in Rime LIX 7, LXXVII 8, LXXX 24, LXXXIII 63, LXXXVII 23, Cv III Amor che ne la mente 40, If II 78, III 63, V 99 e IX 24: non tanto, col Parodi [Lingua 251] latinismo o forma rifatta sul singolare, ma sicilianismo accolto in rima), ‛ soi ' (Rime dubbie XII 2 e XIV 7: presuppone un singolare ‛ so ', che affiora in alcune varianti, tràdite dai codici Mad e Pa per If IV 56, VII 35, XIV 105) e l'enclitico ‛ -so ', di segnorso (If XXIX 77, in rima; v. 2.); soltanto in Fiore XXXVIII 7 i' son seo / fedel, in rima, è questa forma, in tracce nel romanesco antico e conservata in dialetti centro-meridionali (Merlo, Cervara 16): inoltre ‛ suo ' come forma invariata, in Pg XXXIII 26 e Fiore XX 14.
1.1. S. è metricamente bisillabo oltre che in rima e nelle cesure (Pd XVI 141 le nozze süe per li altrui conforti; XXX 99 la sembianza non süa [unica attestazione di questo sintagma negativo] in che disparve), anche di fronte a parola che comincia con vocale (If XV 28, Pd XXVIII 78, XXXI 12 e 77) e con s implicata (If XIV 32 e 105).
2. Nella distribuzione più frequente, l'aggettivo s. è preceduto da articolo determinativo e seguito da sostantivo: soprattutto in prosa nella Vita Nuova (cfr. XVIII 4 la sua merzede, da accostare a If II 91 sua mercé) e nel Convivio, ma anche nelle Rime (cfr. Rime dubbie XIV 7 il su' valore, VII 10 a' suo' propinqui; nelle Rime le varianti distributive di s. sono più ridotte che nelle altre opere) e nella Commedia (‛ sua ' anche con ‛ madre ', Pg VIII 73 e Pd V 83, nonostante Pg XII 50 a sua madre e Pd XXVII 134 la madre sua; ‛ suo ' anche con ‛ padre ', If XXXI 5, e ‛ figlio ', Pd X 1, XXXI 33, nonostante le 5 occorrenze di ‛ suo figlio '; e ‛ suoi ': tra le attestazioni sicure, Pd VIII 71 li suoi regi e 107 li suoi effetti; tra le dubbie, Pg VI 57 sì che' suoi raggi).
Il sostantivo è determinato da altro aggettivo nella Vita Nuova (cfr. II 3 la sua giovanissima etade; III 1, XL 1, XXXI 11 29 la sua bella persona; XXVI 4 le sue mirabili ed eccellenti operazioni; l'aggettivo è posposto in II 2 e XIX 6 11 del suo stato gentile), nel Convivio (cfr. III VI 10 la sua opera ottima; II XIV 4 del primo suo libro), nelle Rime (cfr. CVI 71, CXVI 15 il suo bel volto; Rime dubbie XVI 10 ne' suoi begli occhi) e nella Commedia (cfr. Pg X 75 la sua gran vittoria; XXX 115 la sua vita nova; Pd V 66, XI 57 e 61, XII 108, Pg II 3, VIII 69, IX 3, X 36, XIV 45, XXIX 54 nel suo mezzo mese, Pd V 70, VII 33, XX 59, XXII 135, XXIX 109, XXXI 102, XXXII 64, If XXXIII 16, Pg IX 15 de' suo' primi guai, If XV 42, Pg XXVII 106, Pd XVI 111, XXIII 2 de' suoi dolci nati, Pg XXXIII 129 la tramortita sua virtù, Pd XXX 36 l'ardua sua matera, XXXI 34, IX 53 l'empio suo pastor, Pg XXXIII 17).
L'articolo è da sopprimersi, pur contro la tradizione manoscritta, di fronte all'enclitico segnorso, in If XXIX 77 (cfr. Boccaccio Dec. V 5 17 " per signorto ").
2.1. L'aggettivo s., non preceduto da articolo, è seguito da sostantivo nella Vita Nuova (soprattutto in poesia; solo in XXXIII 2 sua donna l'assenza dell'articolo dipende dalla funzione predicativa del sintagma), nelle Rime (in LXVII 45 fu sua guida, s. è in un predicato nominale, e in LXXII 4 e CVI 21 in un complemento predicativo; è attributo di ‛ figlio ' in XCV 4; v. 3.3.), nel Convivio (con ‛ sua ', particolarmente in poesia e in citazioni; ma anche IV V 13 sua patria, XVI 5, 7 e 8 sua natura, IV 2 a sua sufficienza, " per esser completo "; XIII 9 per suo desiderio sua perfezione perde; con ‛ suo ', anche con locuzioni, I V 5 a suo senno e a suo volere, VII 6; ma cfr. suo mestiere discuopra con manifesti lo suo mestiere, IV XXX 5; e con ‛ padre ', IV XII 8, XXV 10 [due volte], e XXVI 9; e ‛ figlio ', XIV 4 e XXIV 14; una volta con ‛ suoi ', I XI 3 l'anima ha suoi occhi, " specifici ", " suoi particolari "; in III VII 13 E suoi atti si leggerà E' suoi atti) e nella Commedia (con ‛ sua ', cfr. Pg XXVIII 94-95 Per sua difalta qui dimorò poco; / per sua difalta...; XVIII 30 in sua matera, ma al v. 37 la sua matera; anche con ‛ suo ' e ‛ suoi '). Oltre che in locuzioni, come per suo merto (If IV 49, Pd XXX 147), a suo modo (Pd I 42, VI 56), a suo piacer (Pd III 102, V 84, XXXII 65), a suo prode (VII 26), in suo favore (XI 35), in suo loco (XVIII 106), nella Commedia i sintagmi con s. non preceduto da articolo sono, per lo più, quelli con nome di parentela (ma anche con ‛ vita ', If XI 108, XVI 38, XXIV 49 e 190, Pg XXIII 3, Pd VI 141, VII 39, nonostante Pg VII 110 la vita sua, e XXX 115, per altro ampliati da aggettivo).
Il sintagma è ampliato da aggettivo in Vn XV 8 a sua simile operazione, in 5 luoghi delle Rime (cfr. LXXXIII 95 sua bella figura con Rime dubbie II 6 sua angelica figura), in 8 luoghi del Convivio (tutti con ‛ sua ': cfr. I X 13 sua naturale bellezza, IV XXII 12) e 8 della Commedia (cfr. If XXIV 5 la brina in su la terra assempra / l'imagine di sua sorella bianca, ancora con un nome di parentela, pur in una metafora; e Pg XXV 99, XIII 128, XXVIII 26, XXIII 88, XXXIII 111, Pd VII 104 e XI 91).
2.2. La distribuzione ‛ articolo + sostantivo + s. ' nella Vita Nuova è per lo più collegata con s. in sede tonica del verso (XXVI 12 9 La vista sua, XXXIX 10 14 la morte sua, XXII 9 6; con XIX 12 51 li occhi suoi contrasta, in prosa, XXI 5 li suoi occhi). Tra le attestazioni delle Rime, ‛ li occhi suoi ' ricorre in LXVII 84, LXXI 13, XC 30 e CIII 43; in LXXXVII 12 del lume suo e de la sua vertute, la tonicità di s. si accorda con quella delle -u- di lume e vertute. Tra le attestazioni del Convivio, cfr. IV XXVII 18 la terra diserta sua, II V 5 l'amico suo (in una traduzione dalla Bibbia), IV I 3 (v. 3.), e ‛ li occhi suoi ' in II VII 11, IX 5 e IV II 18.
Tra quelle della Commedia, per lo più con sostantivi che cominciano con vocale, con ‛ sua ' sono da rilevare If IV 81 e VIII 48 l'ombra sua, XIII 145 l'arte sua; ma ‛ la faccia sua ', XVII 10, XXVI 27, XXXI 58; per ‛ sue ', ‛ le parole sue ' è in rima in If XXVIII 129, Pg IV 49, XV 42, XXIV 102, Pd VI 18, XXI 103, XXV 117 e XXVII 37; per ‛ suo ', cfr. If XIII 33 e 61, XX 58 e Pd IV 104 ‛ il padre suo '; If XXVII 59 al modo suo; XXXIII 132, Pd X 39, XVI 152; e per ‛ suoi ', cfr. If II 55, X 69, Pg VIII 50, XXVII 54 e 126, XXVIII 63, XXXI 109 e Pd XV 34 li occhi suoi. S. è seguito da altro aggettivo in Vn XXIX 1 l'anima sua nobilissima, e VIII 10 18; Cv IV XXX 6 lo sguardo suo dolcissimo, e If XIII 108 l'ombra sua molesta; Pg IV 121, VII 110, XXX 115, IX 62 li occhi suoi belli, e Pd X 62 li occhi suoi ridenti. L'articolo manca in Pd VIII 8 per madre sua (in un complemento predicativo), XVI 102 in casa sua, e nell'esclamazione di Pd XII 79-80 Oh padre suo... / Oh madre sua...
2.3. Per altri tipi, cfr. Vn XIV 2 uno suo amico, XXI 2 6 ogni suo difetto, XLI 3 alcuno suo effetto, II 7 tutti li suoi piaceri; Cv I XI 14, III V 6 e IV XXX 3 ‛ un suo libro '; I VII 14 tutta sua dolcezza e armonia, III VIII 1 tutte quasi sue vertudi, IV 11 ciascuna sua operazione, V 12 ciascuna parte sua, XI 12 nullo suo pensiero, If XXVII 95 la mascella / d'un suo compagno, XXXIII 146, X 84 ciascuna sua legge, XXVII 88, Pg XXIX 48 alcun suo atto, If XIV 59 e Pg XXXII 115 tutta sua forza, If XVII 25, Pg XXVIII 72, Pd VII 27, XXX 106, Pg XXVIII 66, Pd XIII 137, XX 121 tutto suo amor, If I 57 tutti suoi pensier, X 14, Pd XIX 73 e 114.
Il nesso di s. col rafforzativo ‛ proprio ' ha varie forme: Vn VIII 12 certi suoi nomi propri, Cv I I 1, X 9 la sua propria perfezione, III II 3 di propia sua natura, IV V 13 la sua mano propria, XXI 9, IX 5 nel proprio atto suo.
2.4. S. è predicato in Vn LXXX 7 fosti suo... da la tua puerizia, Rime XCI 63 io son tutto suo, e Pg XI 84 l'onore è tutto or suo.
2.5. S. è pronome in Rime LXXX 7 intorno a' suoi sempre si gira, Cv I XI 15, II I 11, XIV 3 la sua di se medesimo, IV XXIX 9 è la sua una essenza secondaria, If IX 60, X 34, XXV 117, XXXI 81, Pg II 97, XL 12 Come del suo voler li angeli tuoi / così facciano [sacrificio] li uomini de' suoi [" loro voleri "], Pd XXVI 77. Ancora, ‛ i suoi ' indica gli appartenenti al gruppo del soggetto della proposizione, in If XXXI 117 Anibàl co' suoi, Pg XX 72, IX 23, Pd XII 57 benigno a' suoi e a' nemici crudo.
3. Con s., che solo in numero ristretto di casi - per lo più nella Commedia - è attributo di sostantivo concreto, una determinata cosa o qualità è attribuita o è parte di una persona o entità in genere. Tra i sintagmi più frequenti sono, nella Vita Nuova, quelli con ‛ virtù ', ‛ beltà ', ‛ core ', ‛ valore '; nelle Rime, ancora con ‛ virtù ', ‛ beltà ', ‛ valore ' e ‛ occhi '; nel Convivio, ancora con ‛ virtù ' e ‛ occhi ', ma anche con ‛ parti ' e ‛ corpo '. Nella Commedia sono frequenti solo i sintagmi con ‛ valore ', ‛ occhi ', ‛ corpo ' e faccia '.
S. è ripetuto nei sintagmi coordinati di Rime LXXXVII 12 Ciascuna stella... mi piove / del lume suo e de la sua vertute, e If VI 98 sua carne e sua figura; inversamente, s. è riferito a due sostantivi in Cv IV I 3 l'amore e l'odio suo.
3.1. Il rapporto di attribuzione implica un valore ergativo se s. è riferito a infiniti sostantivati o ad astratti con significato processuale, con i quali s. indica un'azione in corso - o anche realizzata - da parte di un soggetto determinato; cfr. Vn II 1, IV 1 la sua operazione (e ancora in XIII 4, XV 8, XXI 8, XXVII 2, XXVI 4), VIII 5 6 il suo crudele adoperare; XXVIII 2 e 3, XXXI 5, III 2 lo suo dolcissimo salutare (e ripetuto in X 2, e 3 lo suo salutare), XX 3 2 sì come il saggio in suo dittare pone, XXIII 3 e 21 30; Rime L 63 la sua venuta, LXVII 33 la sua partita, XLII 11 'l suo parlare, LVI 8 'n suo cantar, XC 28. Nel Convivio quest'uso ricorre con sostantivi quali ‛ operazione ', ‛ revoluzione ', ‛ perfezione ', ‛ generazione ', ‛ conservazione ', ‛ liberazione ', ‛ governazione ', ‛ pullulazione ', circulazioni ', ‛ considerazione ', ‛ demonstrazioni ', ‛ beatanza ', significanza ', ‛ apparenza ', e infiniti quali ‛ guardare ', ‛ contemplare ', ‛ montare '; cfr. III XII 11 suo ‛ girare ' è suo ‛ intendere ', e II IX 1 dal suo lamentevole parlare.
Nella Commedia sono pochi i sintagmi di s. con sostantivo astratto (‛ vista ', ‛ paruta ', ‛ veduta ', ‛ nazione ', ‛ permutazione ', provedenza ', ‛ disianza '), ma più numerosi quelli con infinito sostantivato (‛ campare ', ‛ dire ', ‛ andare ', ‛ piangere ', ‛ parlare ' , ‛ venire ', ‛ gradir ', ‛ raggiare ', ‛ stillar ', ‛ muovere ', ‛ risponder '; si ricordino Pd IX 14 'l suo voler piacermi - ne è nota l'imitazione di G. Gozzano -, XI 111 nel suo farsi pusillo, e XX 59 dal suo bene operar, secondo un uso più frequente nel Paradiso).
3.2. S. indica un rapporto tra produttore e prodotto sia in senso attivo (Rime LXVII 34 il suo fattore: cfr. CVI 27 e If XXXIV 35, Pg XXVII 2, Pd VII 35, IX 128, XXVI 83, XXX 21, XXXIII 5; Cv IV XIV 13 'l generante suo; If V 99 co' seguaci sui, X 14) che passivo; oltre che nella citazione di opere (Vn XXV 9 la sua Poetria, Cv I XI 14, II IV 3 la sua Metafisica, X 3 e IV XIII 13 la sua Consolazione, III VIII 10, IV V 2, XV 8 e 12, XX 7 in una sua canzone, XXVIII 13, Pd XXV 73 la sua tëodia), in Pd XXXIII 6 sua fattura, e If XXVII 93 solea fare i suoi cinti [gli uomini cinti dal capestro francescano] più macri.
3.3. S. indica un rapporto di parentela - ed è per lo più non preceduto da articolo: v. 2.1. - in Rime XCV 4 suo figlio, Cv IV XII 8 Salomone e suo padre, XIV 4 e XXIV 14, XIV 12 del suo avolo, XXV 10, XXVI 9 suo padre Anchise, e 11 Ascanio, suo figliuolo, If IV 126 Lavinia sua figlia, V 59, Pg IV 111, VIII 73 (cfr. XII 50, Pd V 83, XXVII 134), XVI 140, XVII 29 Estèr sua sposa, XX 80 (cfr. Pd XXXII 134), Pd XII 43 a sua sposa soccorse, 79 e 80, If IV 56, XXIII 51, Pg VII 101, XVIII 124, Pd XVI 60, If XX 58 'l padre suo (cfr. Pd IV 104), XXXI 5 del suo padre, Pd X 1, XXXI 33 col suo figlio.
3.4. S. implica un rapporto transitivo in Vn XII 3 pensando molto quanto a la vista sua (" al fatto che vedevo lei ": cfr. XXVI 12 9, XXXVI 2, XVI 4 e Rime LVII 14, XCI 79), XIX 4 3 e XXVI 4 lo stilo de la sua loda [" della lode di lei "], Cv III IX 1 io, prima che a la sua composizione [" a comporlo "] venisse. Anche nel sintagma con ‛ donna ', s. ha funzione di genitivo oggettivo: Vn XXXIII 2 l'una non chiama sua donna costei.
4. S., riferito a più di una persona, vale " loro ", in Cv IV XV 12 molti... di suo ingegno presuntuosi... credono col suo intelletto poter misurare tutte le cose; XXI 5, Pg XXVI 122 ferman sua [ma i codici Co, Mart e Triv, loro; v. Petrocchi, ad l.] oppinïone, XXXIII 26, Pd VII 7, XVIII 79, If X 13 Suo [ma i codici Laur e Parm, Lor] cimitero... hanno / ... tutti suoi seguaci, Pd XI 42, XXVIII 107, XXIX 45.
S. vale " loro ", come pronome, in Pg XI 12 (cit. in 2.5.).
5. Nel Fiore le attestazioni dell'aggettivo s. sono 193 (per ‛ seo ', v. I.): tra le più notevoli, LXVII 14 'l su'amor e 'l su' coraggio, XXXI 5, XCIV 10, CXXVII 13 con su'arme (l'apocopato su' è accolto dagli editori di fronte a sostantivo sia maschile che femminile), CXII 2 i suo' discepoli, CCXVIII 8 (in XLIV 7 suo' gioie e noie si presume il plurale femminile ‛ suoe ', analogico su quello maschile), CLXV 10 fuor di sua casa, CLX 3, CXLIV 3 il viso suo umile e piano, CCXVII 5, CLXXVI 4 e CXXXVIII 12 Il fatto suo, CLXXXVI 1 Nel letto su', CLXXVII 11 e 14 la roba sua. Si noti suo riferito a sostantivo femminile, in XX 14 sì forte ridottava suo minaccia.
S. è pronome, al singolare (" il suo avere ", " i suoi beni "), in CLXXVI 13 Tropp'ho del su' quand'i' l'ho tra le braccia, e al plurale (" gli uomini del suo gruppo "): LXX 7 e' suo' metter in caccia.
6. Delle 30 attestazioni del Detto, 10 sono precedute da articolo (vv. 93, 171 La sua piacente cera, 188, 223 il su' nobile stato, 239 Il su' danzar e 'l canto, 267, 269, 394, 454, 458; in 207 La gola sua, il possessivo è posposto); tra quelle senza articolo, cfr. vv. 144 su' comincio e fine, 318, 100 non tener sua via. Inoltre, v. 372 nulla sua ragione.