suolo
" Superficie del terreno ", con valore generico che si presta a esiti semantici diversi, precisati dal contesto.
Non ha particolari specificazioni in If XIV 34, dove Alessandro Magno, per spegnere le falde di fuoco cadenti infino a terra salde, provvede a scalpitar lo suolo / con le sue schiere; né in Rime C 59, dove si afferma che d'inverno la terra fa un suol che par di smalto, indurisce cioè la sua superficie come pietra.
Più caratterizzanti altre espressioni: caldo suolo (If XVII 48) è chiamato lo strato di sabbia ardente che copre il terzo girone del settimo cerchio; mal suolo (XXXIV 99) designa il fondo accidentato e diseguale della natural burella; lo suol che d'ogne parte auliva (Pg XXVIII 6) è la fiorita campagna del Paradiso terrestre in cui D. s'inoltra lento lento.
Con la frase e piedi e man volea il suol di sotto (Pg IV 33), D. vuol significare che il sentiero scavato entro il sasso rotto verso la prima ripa dell'Antipurgatorio si ergeva tanto ripido da non potersi superare se non con l'aiuto delle mani: gli antichi commentatori videro nel fatto un riflesso allegorico: " Per ‛ pedem ' potes intelligere amorem et affectionem, per ‛ manum ' operationem... " (Benvenuto); " Per questo mostra che sia alta e maligevole da montare, sì che richiede piedi e mani; cioè l'affezione e le opere " (Buti).
L'unica occorrenza in prosa appartiene a Cv IV V 20: esaltando la presenza del consiglio divino nella storia di Roma, D. vi afferma che lo stesso suolo dove... siede la santa cittade è degno di reverenza oltre ogni umano giudizio.
Per estensione, il vocabolo è applicato due volte alla superficie del mare: marin suolo (If XXVI 129), suol marino (Pg II 15).