AVULSIVI, SUONI
. I suoni avulsivi (così chiamati da Raoul de La Grasserie) sono detti dai linguisti inglesi clicks, dai Tedeschi schnalze o Schnalzlaute, dai Francesi cliquements, ecc.; sono suoni consonantici prodotti con un moto di succiamento della lingua (e non con l'inspirazione come si credette in un primo tempo e come si continua a credere da alcuni). Nelle nostre lingue essi ricorrono molto raramente e solo in certe interiezioni, per es. nel ???! (la rappresentazione grafica dei suoni avulsivi presenta grandi difficoltà non essendoci nelle lingue europee suoni affini ad essi; adottiamo qui, fra le tante soluzioni proposte, la trascrizione usata da J.-P. Rousselot, e ciò per comodità tipografica; la trascrizione ora più in uso è quella che adopera i segni delle consonanti con avulsive corrispondenti con un piccolo triangolo sovrapposto o messo a destra), che talvolta i cocchieri pronunziano per incitare il cavallo o nell'identico ???! che si ode in alcune parti d'Italia come espressione di un diniego. Le uniche lingue in cui noi conosciamo suoni avulsivi come parte integrante del patrimonio fonetico della lingua stessa sono: i dialetti boscimani (v., VII, p. 542), i dialetti ottentotti (e specialmente il Nama; v. ottentotti, XXV, p. 775), il Sandawe nella regione dei grandi laghi (v., XXX, p. 631) e la lingua dei wa-Nege, probabilmente affine al Sandawe, nonché infine, il Cafro, lingua bantu (v., VIII, p. 266). Le lingue di cui sopra, eccetto il Cafro, appartengono alla famiglia ottentotto-boscimana che probabilmente (v. ottentotti, XXV, p. 775 segg.) forma un ramo meridionale della famiglia linguistica camitica. La presenza degli avulsivi nel Cafro si deve a influsso ottentotto; però non a prestito, come pensa il Meinhof, ma a reazione etnica, per usare una terminologia ascoliana, e cioè a influsso del sostrato.
Lasciando da parte dunque il Cafro in cui questi suoni non sono autoctoni, vediamo l'aspetto di questi suoni nell'ottentotto-boscimano.
Nel Nama abbiamo quattro avulsivi che occupano solo la posizione iniziale di una parola e stanno unicamente dinnanzi a vocali o alle cinque consonanti g, h, k, kh e n: 1. un avulsivo dentale formato con ritrazione della lingua come nell'atto del succhiare, presso i denti incisivi superiori; 2. un avulsivo alveolare (comunemente detto palatale) formato con lo stesso movimento della lingua, ma presso gli alveoli (dinnanzi o da lato); 3. un avulsivo cerebrale o cacuminale formato con lo stesso movimento della lingua, ma presso il palato duro superiore; 4. un avulsivo laterale formato con lo stesso movimento della lingua presso i denti molari.
Il boscimano possiede un numero ancora maggiore di avulsivi, fra cui uno speciale avulsivo labiale che somiglia al suono prodotto da un bacio. La rarità degli avulsivi, il fatto che nel Nama si usano solo come iniziali e altri indizî hanno spinto alcuni linguisti a considerare gli avulsivi non come semplici consonanti, ma come elementi morfologici: J. C. Wallmann, nella sua Formenlehre der Namaqua-Sprache (Berlino 1857), considerò gli avulsivi come dei prefissi. C. Meinhof osservò che gli avulsivi dello stesso organo si possono scambiare fra loro e che, sebbene più raramente, anche avulsivi di organi diversi possono scambiarsi fra di loro. A. Trombetti, in L'unità d'origine del linguaggio (Bologna 1905, p. 216), affermava che gli avulsivi provengono da suoni esplosivi trasformati dinnanzi a certi suoni coi quali non possono combinarsi agevolmente (p. es., tk) e nei suoi Elementi di Glottologia (Bologna 1923, p. 351 segg.) cercava di dimostrare che in alcuni casi l'avulsivo è un elemento di composizione, ma che nella maggior parte delle comparazioni all'avulsivo ottentotto boscimano non corrisponde nulla nelle altre lingue. In complesso quindi sulla genesi degli avulsivi non siamo ancora ben illuminati; una spiegazione esauriente verrà forse quando le comparazioni fra l'ottentotto e il camitico saranno condotte metodicamente.
Bibl.: K. Stopa, Die Schnalze, Cracovia 1935; D. Jones, in Maître Phonétique, dicembre 1907; O. Jespersen, Lehrbuch der Phonetik, 4ª ed., Lipsia-Berlino, 1926, p. 123 segg.; C. Meinhof, Grundriss einer Lautlehre der Bantusprachen, 2ª ed., Berlino 1910, p. 7; id., Hottentottische Laute und Lehnworte im Kafir, nella Zeitschr. d. deutschen morgenl. Gesellschaft, 1905. V., inoltre, la bibl. data alle voci: boscimani, Lingue; ottentotti, Lingue.