SUPPONE
. Le notizie sul capostipite di una delle più potenti famiglie italiane sono scarse, ma sicure. Di nazionalità salica, scende probabilmente con Carlomagno, poiché già nell'814 lo troviamo non solo conte di Brescia, ma salito al grado di conte palatino, il più alto della gerarchia italica. Come tale, in quell'anno, presiede un placito nel ducato di Spoleto. I vasti possessi che la sua famiglia continuerà a possedere nel bresciano, mostrano che la sua nomina a conte di Brescia deve risalire ben oltre la data della prima notizia: probabilmente all'epoca di Pipino re, mentre la nomina a conte palatino la dovette al re Bernardo (810-17).
L'altissima carica lo mise a parte dei segreti più gelosi del regno, e quindi anche delle aspirazioni d'indipendenza di re Bernardo di fronte allo zio imperatore, Ludovico il Pio. Quale sia stata la ragione non è possibile appurare, ma dalla Vita Hludovici sappiamo che fu precisamente S. a svelare all'imperatore la congiura del nipote, determinando la severa reazione. Poiché il cronista lo nomina solo come conte di Brescia, c'è da dubitare che S., dimesso dalla carica di conte palatino, abbia così voluto vendicarsi di Bernardo. Tuttavia egli non riottenne più tale carica, ma nell'822 fu creato duca di Spoleto, succedendogli nel comitato bresciano il figlio Mauringo o Maurino.
Bibl.: I. Malaguzzi Valeri, I Supponidi, Modena 1894; S. Pivano, Il comitato di Parma, in Arch. stor. parmense, 1922: id., Il testamento e la famiglia dell'imperatrice Angelberga, in Arch. stor. lomb., 1923; id., Le famiglie comitali di Parma, in Arch. stor. parm., 1923.