supporre (sopporre)
In Vn XIII 10 ne la prima [parte del sonetto] dico e soppongo che tutti li miei pensieri sono d'Amore, il verbo ha il valore di " porre sotto " gli occhi del lettore, e quindi di " proporre ", " esporre ".
In Cv II XIII 3 nulla scienza dimostra lo proprio subietto, ma suppone quello, s. è contrapposto a ‛ dimostrare ', e significa " assumere "; l'oggetto di una scienza, come i principi che ne definiscono l'ambito e a partire dai quali la scienza stessa è costruita, non è suscettibile di dimostrazione; non se ne può infatti indicare il propter quid ma solo il quia; cfr. Tomm. Comm. Anal. post. I lect. XVIII " Propria principia sunt quae supponuntur esse in scientiis, scilicet subiecta, circa quae scientia speculatur ea quae per se insunt eis ". I principi di una data scienza possono essere dimostrati solo nell'ambito di una scienza superiore dalla quale essi, secondo la terminologia scolastica, " sumuntur " nell'ambito della scienza inferiore (Tomm. op. cit., lect. XVII).
Quanto si è detto va tenuto presente per intendere l'occorrenza di Cv IV Le dolci rime 100 ciò ch'io dett'ho qui sia per supposto, commentato in XVIII 6 [quello che è detto] tutto sia per supposto, cioè ordito e apparecchiato a quello che per innanzi s'intende: la trattazione dei rapporti che corrono tra virtù morale e nobiltà è stata da D. ‛ ordita e apparecchiata ' al seguito del discorso; perciò D. invita ad " assumere " come dato dal quale partire tutta l'argomentazione precedente.
Nel senso di " ritenere ", " opinare ", in frase parentetica, in IV XIV 13 se la oblivione del suo [di Gherardo da Camino] basso antecessore non fosse venuta, sì come si suppone... prima [la nobilitade] sarebbe stata in lui che 'l generante suo fosse stato.