SURINAME.
– Condizioni economiche. Storia
Demografia e geografia economica di Anna Bordoni. – Stato dell’America Meridionale. Un aspetto peculiare del Paese (543.925 abitanti, secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014) è rappresentato dalla frammentazione etnica della popolazione, testimonianza del passato coloniale: in S. convivono indo-pakistani (27,4%), neri (noti come maroons, 21,7%), creoli (15,7%), indonesiani (13,7%), meticci (13,4%) e altri (8,1%), che compongono comunità di cristiani, induisti e musulmani. L’industria mineraria consente esportazioni di bauxite, allumina, oro e petrolio (85% del totale del commercio estero e 25% del reddito del Paese), condizionate tuttavia dall’andamento dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali. Attività trainanti per l’occupazione sono anche il settore primario e il turismo, quest’ultimo ostacolato dalla competizione con i Paesi vicini e dalla mancanza di infrastrutture.
Storia di Riccardo Mario Cucciolla. – Nel corso del primo decennio del 21° sec., il S. continuò a fare i conti con il proprio passato autoritario: nel luglio 2006, il presidente Ronald Venetiaan porse le scuse ufficiali ai parenti delle vittime del massacro di Moiwana del 1986, durante la dittatura militare; mentre nel novembre 2007 iniziò il processo contro l’ex dittatore militare Desiré Delano ‘Dési’ Bouterse e altri 24 imputati accusati di coinvolgimento nella Decembermoorden («i delitti di dicembre»), la strage di 15 oppositori del regime avvenuta nel dicembre 1982. Il processo – durante il quale Bouterse assunse la responsabilità politica degli eventi negando però qualunque responsabilità diretta – subì molti rallentamenti nei mesi successivi senza arrivare a un verdetto finale.
Bouterse rimase protagonista politico del S. e nel 2010 guidò la coalizione Megacombinatie – formata dal suo partito Nationale democratische partij (NDP, Partito nazionale democratico) assieme al Progressieve arbeiders-en landbouwers unie (PALU, Unione progressista dei lavoratori e dei contadini), a Nieuw Suriname (NS, Nuovo Suriname) e Kerukunan tulodo pranatan inggil (KTPI, Partito per l’unità e la solidarietà nazionale) – alla vittoria nelle elezioni del 25 maggio, nelle quali si aggiudicò 23 dei 51 seggi del Parlamento. La principale forza contrapposta alla Megacombinatie, il Nieuw front (Nuovo fronte), conquistò solo 14 seggi e il 19 luglio 2010 Bouterse fu eletto presidente del Paese con 36 voti del Parlamento.
Nell’aprile 2012 il Parlamento approvò una legge di amnistia che garantiva l’immunità a Bouterse e agli altri 24 imputati accusati per i Decembermoorden, provocando grande indignazione internazionale: i Paesi Bassi – ex madrepatria coloniale dove Bouterse era stato condannato in contumacia nel 1999 per traffico di droga – richiamarono il proprio ambasciatore sospendendo gli aiuti al Paese. Nel luglio 2013 il figlio di Bouterse, Dino, fu arrestato a Panamá ed estradato negli Stati Uniti – con l’accusa di aver favorito il traffico di armi e droga supportando narcos messicani e Ḥezbollāh – e, nel marzo 2015, fu condannato a 16 anni di reclusione.
Nelle elezioni del maggio 2015, il Partito nazionale democratico si aggiudicò la vittoria conquistando 26 seggi e nel mese di luglio il Parlamento confermò alla presidenza Bouterse.
In politica estera, le relazioni del S. con gli Stati vicini per questioni di confine rimasero tese, nonostante una disputa sui confini marittimi con la Guiana fosse stata risolta nel 2007. Nel luglio del 2013, il S. firmò un accordo quadro con il MERCOSUR (Mercado Común del Sur) e in dicembre divenne membro della Caribbean development bank, istituzione finanziaria mirata alla promozione della crescita e dello sviluppo degli Stati membri.