SUSINO
. Dal punto di vista botanico non esistono differenze fra prugno (v.) e susino e della parte botanica è stato ampiamente trattato sotto la prima voce. Praticamente la distinzione fra prugno e susino sta in ciò che mentre il primo produce frutta le quali vengono conservate e consumate allo stato secco, l'altro invece dà frutta che si consumano fresche: ben inteso che vi sono numerose forme e varietà sia dell'uno sia dell'altro.
Secondo D. Tamaro (Frutta di grande reddito, Milano 1928), le susine possono essere distinte secondo la forma, il colore e la consistenza dei frutti, nei gruppi seguenti: I. Damaschine rotonde: piccole, a polpa molle, esclusivamente da mensa; II. Damaschine oblunghe: medie e piccole, a polpa molle, da mensa; III. Damaschine oviformi o Catalane: medie e grandi, a polpa molle, da mensa; IV. Regine Claudie: rotonde, a polpa semiconsistente, le migliori per mensa; V. Mirabelle: piccole, rotonde, a polpa molle, per mensa, per confetture, per cuocere; VI. Prugne: grandezza media, allungate o grandi; polpa consistente, da essiccare; VII. Susine giapponesi-americane: grandi, a polpa dura, adatte per esportazione. Le varietà orticole più importanti per i diversi gruppi sono: I. la Zar Kirke; II. Damaschina d'estate gialla, D. settembrina; III. Catalana toscana verde, C. gialla, C. violetta, Goccia d'oro di Coè; IV. Regina Claudia grande, R. C. d'Althan, R. C. violetta; V. Mirabella rossa, M. gialla grande di Metz, M. grande di Nancy; VI. Regina Vittoria, Santa Caterina gialla, Prugna d'Italia, P. di Germania; VI. Burbank, Santa Rosa.
Nei paesi nordici le susine non raggiungono quel profumo e quella ricchezza di zuccheri necessarî per consumarle crude e perciò hanno importanza industriale per la confezione di conserve, marmellate, ecc.: l'Italia invece si trova nelle condizioni più favorevoli per produrre susine da mensa.