svagare
In un passo di dubbia interpretazione e in rima ricca con vaghi: Se vedi li occhi miei di pianger vaghi / per novella pietà che 'l cor mi strugge, / per lei ti priego che da te non fugge, / Signor, che tu di tal piacere i svaghi; / con la tua dritta man, cioè, che paghi / chi la giustizia uccide (Rime CV 4): vedendo gli occhi di D. desiderosi di piangere, Dio offrirà loro un piacevole spettacolo: punirà di sua mano chi uccide la giustizia.
Se s'intende in questo modo, s. equivale a " soddisfare ", " contentare " (Contini, Barbi-Pernicone), e di tal piacere, ripreso e precisato da cioè, che paghi..., ha funzione di complemento del verbo.
Meno convincente la spiegazione del Dionisi che, sulle orme del vocabolario della Crusca, considera di pianger complemento di s., e intende: " svagherannosi gli occhi miei del misero piacere di piangere, se tu o Signore... ", dove piacere si tinge di una coloritura ironica.
Altre proposte risalgono al Fraticelli: " che tu renda sazii gli occhi miei del piacere di piangere "; al Giuliani: " ti prego che tu castighi i commettitori di tanto male, affinché i miei occhi non abbiano più a sentir il piacere di piangere, e quindi restino dal lagrimare "; al Pézard: " Fais-moi pascer ce désir de larmes en supprimant la cause de mon affliction, et ce besoin maladif de pleurs ".