svapatore
s. m. Chi fuma una sigaretta elettronica.
• La battaglia contro l’illegalità nella vendita delle e-cig, prodotto «fashion» che piace soprattutto ai giovani e giovanissimi (per un mercato da circa 500 milioni di euro e quasi 2 milioni di «svapatori» tra abituali e occasionali) ha portato i carabinieri della Salute a fare controlli a tappeto in tutta Italia: esiste il sospetto che nel boom del fenomeno ci possano essere infiltrazioni criminali che potrebbero avere individuato il settore per riciclare e investire. (Viviana Daloiso, Avvenire, 8 giugno 2013, p. 12) • La mia prima arrivò dall’America, quando ancora la comunità degli «svapatori» era modesta e carbonara, quando l’atomizzatore e i liquidi si ordinavano sul web e il filtro era autoprodotto in casa con i filtri per le cappe delle cucine. A ogni tiro si accendeva una lucina rossa, quasi ad imitare la brace. Era del tutto simile a una sigaretta (piccola, discreta) ma molto rudimentale come e-cig. La tecnologia è arrivata dopo, e così anche le elettroniche grosse come binocoli, esposte senza pudori, attaccate al collo, «svapate» con ingordigia e perfino una puntina d’orgoglio nei ristoranti, al lavoro, sul treno... Prima no, prima era diverso. Un rito privato, quasi. (Daniela Amenta, Unità, 7 novembre 2013, p. 11, Cronaca Italia) • Da aprile sarà ancora peggio: il regolamento dei Monopoli stabilirà i criteri di applicazione dell’imposta anche ai vari prodotti utilizzati dagli «svapatori» per la produzione dei liquidi da inalare. [...] La battaglia non è finita ed è già pronta a ripartire: lo Stato a caccia del gettito, gli «svapatori» contro la tassa sull’aria. (Mario Sensini, Corriere della sera, 8 gennaio 2018, p. 9, Politica economica).
- Derivato dal v. intr. svapare con l’aggiunta del suffisso -(t)ore.
- Già attestato nel Corriere della sera del 24 novembre 2012, Cronaca di Milano, p. 6 (Fabio Paravisi).
> svaporatore.