SVATOPLUK re della Grande Moravia
Apparteneva alla dinastia dei Mojmiridi; nato verso l'830, morto nell'894. Fu nipote del principe regnante di Moravia Rastislao, sotto il cui governo amministrò dapprincipio il ducato di Nitra. Benché fosse già cristiano, pure manifestò le indomabili inclinazioni di un sovrano barbaro. Volendo impadronirsi del governo della Moravia tradì nell'870 lo zio Rastislao, e assunse egli stesso il regno sotto la sovranità di Carlomanno, figlio di Ludovico il Tedesco. Questi però già un anno dopo lo fece incarcerare e affidò l'amministrazione della Moravia ai margravî Guglielmo ed Engelscalco. Però a tale governo i Moravi si ribellarono. Sv. riuscì frattanto a guadagnarsi la fiducia di Carlomanno, al quale si offrì di domare la rivolta. Quando però nell'872 s'avvicinò con l'esercito franco al castello principale dei Moravi, si mise d'accordo con Slavomir, capo della rivolta, e dopo aver inflitto ai Franchi una sanguinosa sconfitta, assunse nuovamente il governo. Respinte vittoriosamente due incursioni dei Franchi, Sv. riuscì a ottenere nell'874 a Forchheim dal re Ludovico una pace vantaggiosa, nella quale fu riconosciuto sovrano contro l'obbligo di pagare un tributo annuo. Il suo desiderio fu però di rendere il proprio stato del tutto indipendente: a questo scopo entrò in rapporti con la Curia romana, la quale accettò nell'880 la Moravia sotto la sua protezione, le concesse una speciale liturgia slava e nominò Metodio arcivescovo moravo. Su questi principi Sv. creò al tempo della decadenza dell'impero orientale l'impero indipendente della Grande Moravia, alla quale oltre alla Moravia apparteneva anche la Boemia come territorio tributario dei Přemyslidi, le regioni degli Slavi dell'Elba fino all'Oder e alla Saale, una parte delle regioni polacche nel bacino della Vistola, tutta la Slovacchia odierna sino al Tibisco e al Danubio e, dall'884, anche la Pannonia. Questo impero potente venne naturalmente in urto con l'impero dei Franchi orientali, e così il successore di Carlomanno, Arnolfo, intraprese negli anni 892 e 893 in unione con i Magiari due incursioni contro Sv., ma senza successo, perché questi riuscì a difendere il suo impero, allora già del tutto indipendente, fino alla sua morte.
Meno fortunata fu la politica interna di Sv., specialmente dal lato religioso. Quando il papa Stefano V revocò la concessione della liturgia slava, Sv. aderì alla liturgia latina e si trovò in accesa lite con l'arcivescovo Metodio, contro il quale favorì il tedesco Wiching, vescovo di Nitra, il quale però nell'893 lo tradì, passando dalla parte di Arnolfo. Dopo la morte di Metodio (885) Sv. scacciò i preti della liturgia slava dal suo impero e decise così che gli Slavi occidentali già d'allora aderissero non solo alla liturgia, ma anche alla cultura latina.
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