LANGE, Sven
Scrittore danese, nato a Copenaghen il 22 giugno 1868, morto ivi il 6 gennaio 1930. Visse a lungo all'estero, particolarmente a Parigi e in Germania, dove fu per qualche anno redattore del Simplicissimus: tornato in patria, fu critico letterario e teatrale nel giornale radicale Politiken.
Appartenne in origine al gruppo dei fratelli Brandes, che più tardi evocò in De forste Kampe (I primi campioni, 1926). Compose romanzi e novelle (Hjertets Gerninger, Le gesta del cuore, 1900: colorito quadro d'ambiente; Barnets Gave, Il dono del bimbo, 1908, e Fru Gerda, La signora G., 1915: delicate e sottili analisi psicologiche; En Dag paa Hirschholm Slot, Un giorno al castello di H., 1923, e Amor og Bacchus, I925: suggestive evocazioni storiche) e fu tra gli autori teatrali del tempo una delle figure più spiccate (De stille Stuer, Le camere silenziose, 1902; Kvindelykke, Felicità di donna, 1903; Samson og Dalila, 1908, Kørligheden og Døden, L'amore e la morte, 1914, ecc.).
Bibl.: O. Thyregod, nella Introduzione alla raccolta degli articoli del L., volumi 2, Copenaghen 1929.