sventura
In Pg XIV 38 Guido del Duca denuncia la corruzione della valle d'Arno; la virtù vi si fugge da tutti per nemica, come biscia, o per sventura / del luogo, o per mal uso che li fruga: s. vale qui " disgrazia ", " sorte infelice " del luogo, dovuta forse a maligni influssi dei cieli: " idest infortunio, vel influentia coeli " (Benvenuto).