SVEVIA (A. T., 56-57)
Nel più ampio senso, è la regione storica compresa fra il Reno a O. e il Lech, la Wornitz e la Sulzach a E. ed estesa da S. a N. dalle Alpi al corso superiore del Neckar. Abbraccia adunque regioni naturali alquanto diverse: dalla pianura detta dai Tedeschi altorenana e dalle zolle tettoniche formanti il rilievo della Selva Nera, si estende verso ponente sulle terrazze dette appunto di Svevia (cioè sul bacino del Neckar e sul Giura Svevo) e sul più occidentale Ripiano Subalpino.
Come si sa dall'Anonimo Ravennate e da Paolo Diacono, a questo territorio si dava anche il nome di Alamannia, dal nome degli Alamanni, la popolazione germanica che, superato il limes dell'Impero romano, nel sec. III si era stabilita nel territorio a N. del lago di Costanza, cioè nella Rezia Seconda e negli Agri Decumati. Dalla fusione degli invasori coi resti delle popolazioni celto-romane, si formò il moderno popolo svevo-alamanno. Nell'alto Medioevo la Svevia fu un ducato che confini complicati separavano dal territorio dei Franchi; quali capisaldi del confine stesso possiamo indicare la bassa Murg, dalla confluenza col Reno, e il corso dell'affluente Oos nel Baden, a levante della Selva Nera Calw sul Nagold, Heimsheim a ponente di Stoccarda. Il confine poi, attraversando il Neckar poco a valle del luogo ove più tardi sorse quest'ultima città, seguiva più ad E. la montagna selvosa del Murrhardt fra Murr Rems e Kocher, donde passando a monte di Hall e a valle di Ellwangen, si dirigeva verso l'alto bacino del fiume Wornitz ai confini occidentali dell'attuale Media Franconia.
Mentre il nome di Alamannia (nel vecchio italiano Lamagna) assumeva un senso molto più generale, equivalente a Germania, quello di Svevia restò alla regione ed entrato nell'uso ufficiale con i Hohenstaufen, che si intitolavano duchi di Svevia e di Alsazia, non si perdette dopo la dissoluzione del ducato che accompagnò e seguì la caduta di questa casa (1268).
Dagli Alamanni poi, oggi rappresentati dagli Alsaziani e Lorenesi tedeschi, dagli Svizzeri tedeschi, dai Badesi e dagli abitanti del Liechtenstein, si distinguono con la denominazione particolare di Svevi gli abitanti del territorio a levante della Selva Nera sino al Lech e al lago di Costanza, i quali parlano un dialetto un po' diverso dall'alamanno e nella parte settentrionale del Württemberg vivono misti ai parlanti il dialetto franco di levante, essendo zona di transizione tra i due dialetti il territorio del Tauber e di Hohenlohe con i dintorni di Heilbronn. Anzi oggidì il popolo del Württemberg e del Hohenzollern dicendosi svevo, sotto la dominazione di Svevia comprende questi due territorî e non tiene conto del fatto che tra Danubio, Iller e Lech vi è contiguo un compartimento della Baviera che ufficialmente porta il nome di Svevia, né ancora che nel cantone svizzero di Appenzell gli abitanti si riconoscono per Svevi e considerano tali anche gli abitanti del Vorarlberg, della Baviera e del Baden.
Senza dubbio però il Württemberg fu lo stato dove, benché il nome di Svevia non sia più da molti secoli la denominazione politica, la personalità etnica sveva si è politicamente affermata.
V. tavv. III e IV.
Bibl.: H. Fischer, Geographie der schwäbischen Mundart, Tubinga 1895, con atlante; I. Aas, Schwabenland, 2ª ed., Bielefeld e Lipsia 1925.
Storia. - Il ducato di Svevia risorse alla dissoluzione dell'impero carolingio: già all'inizio del sec. X appaiono, successivamente, due duchi, Burcardo e Erchanger. Passato, a mezzo il sec. X, in possesso di Liudolfo, figlio di Ottone il Grande, seguì generalmente da allora le sorti della dinastia assunta alla dignità imperiale, sino a quando, nel 1079, Enrico IV imperatore ne investì il genero, Federico di Hohenstaufen, nella cui casa il ducato rimase sino al 1268. Fu anzi in questo periodo che la fama e l'importanza del ducato giunsero al loro culmine, dacché i suoi duchi pervennero all'impero nella persona di Federico Barbarossa; e la denominazione di "casa sveva" servì precisamente a designare la dinastia imperiale fra il Barbarossa e Corrado IV. Tramontata la potenza della casa degli Hohenstaufen, anche il ducato si smembrò: mentre originariamente l'Alamannia poi Svevia comprendeva, oltre alla Svevia propriamente detta sino al Lech, anche il Baden meridionale, il Württemberg, l'Alsazia (che rimane sottoposta, almeno nominalmente, ai duchi di Svevia sino al 1268), la Svizzera tedesca (Grigioni compresi), ora, per effetto anche del progressivo movimento di indipendenza delle terre svizzere, si ridusse alla Svevia propriamente detta e al Württemberg e Baden meridionale. In questo territorio, venuto meno il potere ducale originario, emergono e si rafforzano signori come i conti del Württemberg e i margravî di Baden, da un lato; e dall'altra le città immediate dell'impero. Queste ultime si organizzano, nel 1384, nella lega delle citta sveve, a cui aderiscono città di altre regioni contermini e persino principi e cavalieri. Questa lega viene sconfitta dal conte di Württemberg nel 1388. Più celebre la lega costituitasi nel 1488 (v. lega: Lega sveva) e durata sino al 1533. Da quest'epoca in poi la storia della Svevia perde rilievo proprio e diviene storia della Baviera, del Württemberg, del Baden.