SVEZIA
Musei di antichità. -
Lidingö. - Millesgården. - La collezione composta principalmente di sculture greche e romane acquistate per lamaggior parte a Roma dallo scultore svedese Carl Milles (1875-1955) si conserva nel Millesgården, la sua villa a Lidingö presso Stoccolma, lasciata in eredità allo stato svedese, con questa ed altre collezioni, e con un numero assai grande delle opere dell'artista stesso. Eccetto un numero di bronzetti, di qualche terracotta e di alcuni vasi greci dipinti, la collezione si compone di circa 8o sculture marmoree quasi tutte di grande formato, tra le quali si notano: il torso di un uomo ammantato corrente, originale greco di epoca fidiaca probabilmente adoperato come acroterio di un tempio; una statua acefala di donna drappeggiata, opera probabilmente originale della fine del V sec. a. C.; il torso di un giovane nudo, forse un Niobide, opera probabilmente originale del tardo ellenismo; la statua acefala di Zeus Aigìochos, copia romana di originale greco del secondo venticinquennio del V sec. a. C.; la testa di un dio barbuto, probabilmente Hades, copia romana di un originale greco attribuito ad Agorakritos; un bellissimo torso di Ercole, copia romana dell'originale lisippeo riprodotto in forme esagerate nell'Ercole Farnese; parte di una copia romana della Leda col cigno attribuita a Timotheos; un torso di Venere del tipo Capitolino; una replica acefala della Trentham Lady del British Museum; e alcuni ritratti romani, tra cui uno di Marco Aurelio.
Bibl.: A. Andrén, A Greek Fifth Century Acroterion in the Milles Collection, in Opuscula Atheniensia, II, 1955, pp. 1 ss.; id., Due copie dello Hades di Agorakritos?, in Rend. Pont. Acc., 35, 1962-63, pp. 27-48; id., Antik skulptur i svenska samlingar, Stoccolma 1964; id., Greek and Roman Marbles in the Carl Milles Collection, in Opuscula Romana, V, 1965, pp. 75-117, tavv. I-XL; Antiken (Catalogo della mostra d'arte greco-romana, Stoccolma 1967, redatto da A. Andrén)
Malmö, Museo: v. Malmö.
Mora, Museo: v. Mora.
Stoccolma. - Medelhavsmuseet. - Museo statale costituito nel 1954 con lo scopo di illustrare le antiche civiltà dei paesi del Mediterraneo e del Vicino Oriente; scopo che è stato conseguito, in un primo tempo, riunendo sotto amministrazione comune la ricca raccolta del materiale archeologico rinvenuto negli scavi svedesi eseguiti nella isola di Cipro nel 1927-31, e le antichità del Museo Egizio creato a Stoccolma nel 1929; a queste collezioni si aggiunsero, nel 1957, il materiale preistorico proveniente da scavi svedesi condotti a Shah Tepe in Persia 1932-33 e parte di una vecchia raccolta archeologica di carattere comparativo formatasi, dal Settecento in poi ed ultimamente per l'interessamento di Oscar Montelius, nello Statens Historiska Museum (Museo delle Antichità Nazionali) a Stoccolma. Nelle collezioni del Medelhavsmuseet prevalgono antichità cipriote: ceramiche, opere plastiche fittili di grande e di piccolo formato, sculture in pietra calcarea, bronzetti, armi, vetri, ori ecc., materiale che illustra la vita culturale ed artistica di Cipro dal Neolitico sino al periodo dell'Impero Romano. Di notevole importanza è anche la collezione egizia, nella quale si nota, oltre a diverse opere d'arte dei tempi faraonici, prima conservate nel Museo Nazionale e nel Museo delle Antichità Nazionali, una raccolta di oggetti preistorici provenienti da Merimde Benī Salàmah. Nella collezione di antichità persiane spicca una bella raccolta di bronzi del Luristan. Meno numerosa, dato il modo in cui si è formato il museo, è la collezione di antichità del mondo greco-romano in generale, per cui si è particolarmente cercato, negli ultimi anni, di arricchirla con doni ed acquisti di vasi dipinti greci, di ceramiche e di altre antichità etrusco-italiche, tra cui cinque corredi tombali ottenuti in cambio dallo Stato Italiano, e di un numero di ritratti romani in marmo; tra i donatori primeggia il Re Gustavo VI Adolfo. Vecchi e nuovi acquisti vengono pubblicati e discussi, dal 1961 in poi, in un Bulletin edito dal museo.
L'idea del Medelhavsmuseet, però, non sarà pienamente realizzata prima che le varie collezioni, che tuttora (1968) rimangono separate, parte nel vecchio Museo Egizio, parte nei magazzini e in una sala del Museo delle Antichità Nazionali, non siano materialmente unite e debitamente esposte in un edificio museale riservato ad esse.
Bibl.: T. J. Arne, De komparativa fornsakksamlingarna i Statens historiska museum, in Fornvännen, 1925, pp. 18 ss.; id., De komparativa samlingarna i Statens historiska museum 1926-1935, ibid., 1936, pp. 99 ss.; Gunhild Lugn, Det egyptiska museet i Stockholm, in Svenska Orientsällskapets arsbok, 1937, pp. 177 ss.; O. Vessberg, The Museum of Mediterranean and Near Eastern Antiquities, Medelhavmuseet, in Medelhavsmuseet Bulletin, n. I, 1961, pp. 3 ss.; A. Andrén, Antik skulptur i svenska samlingar, Stoccolma 1964; Antiken (Catalogo della mostra d'arte greco-romana, Stoccolma 1967, redatto da A. Andrén).
Nationalmuseum. - Il nucleo della collezione di antichità classiche oggi posseduta dal Museo Nazionale di Stoccolma, collezione di più di 2.300 oggetti, consiste nelle sculture marmoree, copie e originali di epoca imperiale romana, che furono acquistate dal re Gustavo III durante o poco dopo il suo viaggio in Italia 1783-1784: sono le statue di Apollo, di Diana, delle nove Muse e di una sacerdotessa, comprate a Roma dall'incisore G. Volpato, una statua di Minerva comprata pure a Roma dallo scultore G. Crosati, la statua di Endimione, che si diceva essere stata trovata nella Villa Adriana a Tivoli, ma la cui antichità è dubbia, e la grande raccolta, principalmente di marmi decorativi romani, creata a Roma da G. B. Piranesi e venduta al re dal figlio Francesco Piranesi. A queste sculture si aggiunsero 56 vasi italioti a figure rosse, acquistati dal re a Napoli.
Dopo la morte di Gustavo III nel 1792 la sua collezione di 182 oggetti, ceduta allo Stato svedese, fu ordinata ed esposta al pubblico, col nome di Konglig Museum (Museo Reale), in due gallerie del Castello Reale di Stoccolma, dalle quali venne trasferita, nel 1866, al nuovo palazzo del Museo Nazionale, inaugurato nello stesso anno. Dal 1959, però, la maggior parte di questi e molti altri oggetti antichi che, a causa dell'accrescimento delle altre collezioni del museo, erano stati depositati in magazzini e nel castello reale di Drottningholm, si trova di nuovo nelle due gallerie menzionate, la maggiore delle quali è stata restituita, con l'aiuto di un quadro eseguito intorno al 1800, nel suo aspetto originario di museo settecentesco.
Nella collezione di antichità classiche del Museo Nazionale si trovano anche alcune reliquie della grande raccolta di marmi antichi creata dalla regina Cristina negli anni 1649-51 e quasi completamente distrutta nell'incendio che rovinò il castello medievale di Stoccolma nel 1697, e precisamente: una testa di Anacreonte, copia romana di originale fidiaco, un ritratto di vecchio romano di età tardo-repubblicana, forse proveniente dalla collezione di Rembrandt, e tre altre teste marmoree, le une e le altre salvate dall'incendio; ed inoltre, due statue di marmo, l'una di Ercole e l'altra di un efebo con testa di Caracalla giovane, sfuggite dall'incendio per essere state collocate, prima del 1692, sulla facciata del castello di Drottningholm, dalla quale furono tolte nel 1966, per essere più tardi esposte nella galleria summenzionata del Castello Reale di Stoccolma.
Tra gli altri oggetti antichi che, dall'inizio dell'Ottocento in poi, son venuti ad arricchire questa collezione, si notano: un numero di sculture di marmo provenienti dalla raccolta della regina Lovisa Ufrika a Drottningholm, tra le quali è una testa frammentaria attribuita, ma probabilmente a torto, al frontone occidentale del Partenone; una testa marmorea di atleta, copia romana di un originale probabilmente di Mirone; un numero di ritratti romani di marmo, tra cui uno bellissimo di Commodo giovane; vasi greci di stile geometrico, corinzio, attico e, più notevole, una grande anfora cicladica; varî prodotti della coroplastica in terracotta; frammenti di terrecotte architettoniche arcaiche da Larissa sull'Ermo; un numero di bronzetti, tra i quali un koùros arcaico di stile ionico; una raccolta di ritratti dipinti dal Fayyūm; e un rilievo proveniente dal palazzo di Assurnasirpal a Nimrud.
Bibl.: C. F. Fredenheim, Ex Museo Regis Sveciae Antiquarum e marmore Statuarum Apollinis Musagetae, Minervae Paciferae ac Novem Musarum Series Integra, ecc., 1794; H. Heydemann, Das Museum zu Stockholm, in Arch. Anz., Arch. Zeitung, 37, 1865, cc. 147-155; F. Wieseler, Die Sammlungen Classischer Kunstwerke und Altertümer in dem Nationalmuseum zu Stockholm, in philologus, 27, 1868, pp. 193-240; A. Geffroy, Essai sur la formation des collections d'antiques de la Suède, in Revue Arch., 29, 1896, pp. 1-35; H. Brising, Antik konst i Nationalmuseum, Stoccolma 1911; Id., Studier till Nationalmusei antiksamlings historia, in Meddelanden från Nationalmuseum, 38, 1913, pp. 73-96; F. Poulsen, Antiker i Stockholms Nationalmuseum, in Tiskrift för konstvetenskap, I, 1916, pp. 143-140; L. Kjellberg, Sånggudinengruppen i Nationalmuseum, ibid., 5, 1920, pp. 46-60; E. Kjellberg, Piranesis antiksamling i Nationalmuseum, in Nationalmusei Årsbok, 2, 1920, pp. 115-176; O. Granberg, Svenska konstsamlingarnas historia fran Gustav Vasas tid till vara dagar, I-III, Stoccolma 1929-31; L. Kjellberg-E. Kjellberg, Stockholm, Nationalmuseum, in Photographische Einzelaufnahmen antiker Sculpturen, nn. 4951-4985, testo pp. 1-31, Monaco di Baviera 1947; Antik konst, Årsbok för Svenska statens konstsamlingar, VI, Stoccolma 1958; H. H. Brummer, Till belysning av drottning Christinas antiksamling i Stockholm, in Konsthistorisk Tidskrift, 32, 1963, pp. 16-33; A. Andrén, Hercules och Caracalla, två statyer fran drottning Kristinas antiksamling, nu på Drottningholms slott, in Samtid och Framtid, 1964, 2, pp. 107-113; id., Antik skulptur i svenska samlingar, Stoccolma 1964; Christina, drottning av Sverige (Catalogo della mostra, Stoccolma 1966), nn. 1486-1493; Antiken (Catalogo della mostra d'arte greco-romana, Stoccolma 1967, redatto da A. Andrén).
Statens Historiska Museum (Museo Storico Statale). - Le più antiche collezioni del Museo Storico Statale risalgono alla fine del XVI e agli inizî del XVII secolo. L'ufficio di Riksantikvarie (Reichsantiquar, Direttore generale delle antichità nazionali) fu creato nel 1630; chi ricopriva questo ufficio fu da allora il direttore principale delle collezioni. Secondo gli odierni ordinamenti (1938) l'ufficio (Riksantikvarieämbetet, Zentralamt für Denkmalpflege) è unito a quello del Museo Storico Statale: il museo ha un proprio Direttore dipendente della Direzione generale.
Le collezioni del museo erano fino al 1847 nel Palazzo Reale di Stoccolma. Poichè il museo, a partire dal 1866, era stato trasportato nello stesso edificio del Museo Nazionale d'Arte (Nationalmuseum), alla fine del 1930 esso fu trasferito nel nuovo edificio presso Narvavägen. Le collezioni, dopo essere rimaste alcuni anni chiuse, sono state riaperte al pubblico nel 1943.
Il museo consta di quattro sezioni: Età della Pietra e del Bronzo (circa 8000-500 a. C.), Età del Ferro (500 a. C.-1100 d. C.), Medioevo (comprendente l'arte e l'archeologia del Medioevo), e il Medagliere Reale di Stoccolma (Kungliga Myntkabinettet) che dall'inizio del XIX sec. è entrato a far parte del museo.
Le collezioni del museo abbracciano la preistoria e il Medioevo della Svezia e contengono soltanto quei manufatti e quella produzione artistica che illuminano lo sviluppo culturale della Svezia, sia che gli oggetti appartengano alla produzione locale, sia che in alcuni periodi determinati siano stati importati e possano servire come testimonianza dei rapporti internazionali del paese nei tempi più antichi. La storia dell'arte della Svezia fino a circa il 1500 è oggetto di studio e di conservazione del Museo Storico Statale; inoltre collezioni di storia dell'arte si conservano nel Museo Nazionale (arte straniera e arte svedese dal XVI sec. ai nostri giorni) e nel Museo Moderno (arte del XX secolo).
La sezione per l'Età della Pietra e del Bronzo contiene i trovamenti provenienti da scavi in tutta la Svezia a partire dal Mesolitico, circa 9000-8000 a. C., quando era terminata la più recente glaciazione, fino alla fine dell'Età del Bronzo, che in Svezia dura fino al 500 a. C. Vi si trovano anche alcuni oggetti importanti dall'Europa centrale e meridionale, per esempio è qui compreso un grosso trovamento con una clamide etrusca e molti altri oggetti (tra l'altro ciste a cordoni) di Hassle in Närke, tutti dell'Età del Bronzo Recente. Lo stesso vale anche per la sezione dell'Età del Ferro, che in Svezia va dal 500 a. C. fino a circa il 1100 d. C., cioè fino all'inizio del Medioevo. La sezione dell'Età del Ferro comprende anche oggetti dell'area culturale celtica, etrusca e romana. I tesori aurei dell'Età del Ferro, specialmente dell'età delle migrazioni (circa 400-550 d. C.) sono molto ricchi e comprendono principalmente oggetti di ornamento prodotti in Svezia. Il periodo dei Vichinghi è ricco di oggetti d'argento. In Svezia sono stati scoperti anche molti tesori monetali, soprattutto denari romani (del I e del II sec. d. C.), solidi dell'impero romano di oriente e di occidente (del V e VI sec. d. C.), e un gran numero di monete d'argento del periodo dei Vichinghi (dal IX al XII sec.), specialmente monete arabe, tedesche e anglosassoni, in parte anche bizantine e franche.
Le collezioni del museo sono esposte in tre piani: il pianoterra comprende la Preistoria fino alla fine dell'XI sec. d. C. Al primo piano sono le collezioni di arte e di artigianato medievale (specialmente religiosa), del Medioevo profano, l'arte religiosa del Rinascimento e del Barocco; la sala dei tessili. Il secondo piano è occupato dal Gabinetto Numismatico Reale (vi è un settore per la collezione di medaglie, due per l'esposizione delle monete).
Bibl.: Ad Patriam Illustrandam. Festschrift dem Reichsantiquar Sigurd Curman 30 april 1946 gewidmet, Uppsala 1946 (Storia del Museum, ecc. Articoli di B. Thordeman, B. Nerman, N. L. Rasmusson); Tiotusen ar i Sverige, red. da S. Curman, B. Nerman e a., Uppsala 1955. Le pubblicazioni del museo sono edite dalla Kungl. Vitterhets Historie och Antikvitets Akademien (Kgl. Akademie der Litteratur, Geschichte und Altertümer).
Notizie sull'attività del museo ogni anno si hanno in Arsbok (Jahresbuch) pubblicato dall'Accademia (dal 1926). I nuovi acquisti ogni anno sono pubblicati in States Historiska Museum och Kungl. Myntkabinettet, Samlingarnas tillväxt. Guida: The Museum of National Antiquities. A Brief Illustrated Guide, 1963; The Monetary History of Sweden, a cura di L. Rasmusson e Eli F. Heckscher; A Guide to the Swedish Coin Room, The Royal Coin Cabinet, 1964. - Molti cataloghi di mostre temporanee occasionjali. - Una serie, Ur Statens Historiska Museums samlingar, presenta varî oggetti scelti, per esempio: Tessuti medioevali (A. Gejier), n. 1; Das Bildnis des heil. Marias im Skulptur 1150-1450 (A. Andersson), n. 6; Goldschätze der Einsenzeit (W. Holmqvist), n. 7.