SwissLeaks
s. m. inv. Scandalo suscitato dalla fuga di notizie relative a ingenti depositi bancari in istituti svizzeri.
• SwissLeaks, questo il nome dello scandalo fatto scoppiare dalla lista Falciani, ha acceso i riflettori non solo sull’evasione fiscale ma anche su traffici di ogni sorta, da quello di droga al finanziamento del terrorismo, passati tranquillamente dai conti dell’Hbsc. E mentre l’istituto patteggiava con le autorità di Ginevra una multa da 40 milioni di franchi per riciclaggio di denaro, [Hervé] Falciani fuggiva in Francia, Paese dal quale non può essere estradato in Svizzera. (Noam Benjamin, Giornale, 3 novembre 2015, p. 14, Attualità) • Il sistema non è nuovo, c’è una lunga tradizione di «Investigative Funds», inchieste no profit. Ma sono nuovi la tecnologia, la dimensione e la potenza. Anno per anno, questa task force di giornalisti di sessantacinque paesi (in Italia Leo Sisti dell’«Espresso») ha rivelato casi di corruzione ed evasione fiscale: LuxLeaks, SwissLeaks, Panama Papers. (Francesca De Benedetti, Repubblica, 7 agosto 2016, p. 36, Domenicale) • Per stessa ammissione dei giornalisti, quando esplose lo scandalo SwissLeaks, nel 2015, erano emersi i nomi di alcuni maliani nei documenti bancari. «Ma i conti dei tre più alti dirigenti dell’episcopato erano passati inosservati», si legge. I vescovi, nel testo diffuso da Fides, si domandano perché solo ora, dopo l’annuncio della creazione a cardinale dell’arcivescovo di Bamako, Jean Zerbo, «Le Monde» avrebbe pubblicato un articolo del genere. (Avvenire, 2 giugno 2017, p. 21, Mondo).
- Espressione inglese composta dall’agg. Swiss ‘svizzero’ e dal s. leak ‘fuga di notizie’.
- Già attestato nel Sole 24 Ore del 10 febbraio 2015, p. 25, Commenti e inchieste (An[gelo] Mi[ncuzzi]).