AMEER ALI, Syed (sayyid Amīr ‛Alī)
Giurista, scrittore e uomo politico dell'India, di setta musulmana sciita, nato a Mohan (stato di Oudh) il 6 aprile 1849, morto a Rudgwick (contea di Sussex, Inghilterra) il 3 agosto 1928. Aveva il titolo di syed (cioè sayyid), reputandosi discendente da Fāṭimah, figlia di Maometto (v. alidi). Fatti i suoi studî in India, A. si perfezionò in Inghilterra nel diritto; poi in India fu giudice di pace, professore di diritto musulmano e, negli anni 1890-1904, giudice della corte suprema del Bengala, carica che nessun musulmano aveva mai avuta prima di lui. Ritiratosi nel 1904, si stabilì definitivamente in Inghilterra, dove nel 1909 fu nominato, primo indiano, membro della commissione giudiziaria del Consiglio privato, in ricompensa dei servigi da lui resi all'impero britannico con il suo lealismo e con l'opera indefessa per il progresso culturale dei musulmani indiani. Nel 1877 fondò a Calcutta la National Mahomedan Association, e con la sua attiva propaganda ottenne le riforme emanate nel marzo 1885 da lord Dufferin, governatore generale dell'India, in base alle quali veniva riconosciuto ai musulmani il diritto a pubbliche cariche (prima riservate a inglesi e indù) e a una propria rappresentanza nei consigli o assemblee locali. Formatasi nel dicembre 1906 la All-India Moslem League (v.) o "Lega musulmana panindiana", egli fondò la sezione londinese, della quale fu costante animatore. Benché sciita, durante la guerra italo-turca per la Libia (1911-1912) fu fervido sostenitore della Turchia. Le sue opere sono tutte in lingua inglese e intonate a modernismo religioso; particolarmente notevoli fra esse: Life and teachings of Mahommed or tne spirit of Islam (Londra 1873, più volte ristampato); Ethics of Islam (Londra 1893, 2a ed. 1910); Mahomedan law (2 voll., Calcutta 1892-1894, 4a ed. Londra 1913-1917); A short history of the Saracens (Londra 1899, 3a ed. 1921).