Stallone, Sylvester
Attore, regista e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a New York il 6 luglio 1946. Caratterizzatosi come uno dei più grandi working class hero, S. è stato uno dei divi di maggior successo del cinema americano degli anni Ottanta. Considerato dalla critica soprattutto per le sue qualità di attore, S. ha tuttavia saputo imporsi anche come sceneggiatore e regista entrando in sintonia con il gusto e le aspettative di un pubblico popolare, soprattutto con i personaggi di Rocky e Rambo, protagonisti di fortunate serie.
Nato in una famiglia povera, S. abbandonò presto gli studi per vivere di lavori saltuari, iniziando a scrivere sceneggiature durante il tempo libero nella speranza di venderle a qualche produttore. Avvicinatosi al mondo del cinema come comparsa, lavorò in piccole parti in film come The prisoner of Second avenue (1975; Prigioniero della Seconda strada) di Melvin Frank, per imporsi definitivamente come interprete di fama e richiamo in Rocky (1976) di John G. Avildsen, di cui scrisse anche la sceneggiatura e per il quale ottenne una nomination all'Oscar come miglior attore protagonista. Il film rappresenta il manifesto dell'idea di cinema di S., proprio in quanto omaggio a un cinema classico, fatto rivivere in una messa in scena semplice e diretta, e da cui Rocky deriva come filiazione degli eroi popolari della produzione statunitense degli anni Trenta e Quaranta. L'enorme successo ottenuto (il film vinse tre Oscar e inaugurò una serie molto amata dal pubblico) diede modo a S. di passare subito alla regia con un promettente, singolare e malinconico Paradise alley (1978; Taverna Paradiso), per tornare quindi a recitare in F.I.S.T. (1978), ancora basato su una sua sceneggiatura e diretto da Norman Jewison, incentrato sulle lotte operaie degli anni Trenta e sulla figura del sindacalista Johnny Kovak, e successivamente in Nighthawks (1981; I falchi della notte) di Bruce Malmuth, e in Victory (1981; Fuga per la vittoria) di John Huston. Da regista S. ha poi diretto tre dei quattro sequels di Rocky (Rocky II, 1979; Rocky III, 1982; Rocky IV, 1985) e nel 1983 Staying alive, con John Travolta. Nel 1982 ha interpretato First blood (Rambo) di Ted Kotcheff, opera incentrata sul personaggio di Rambo, veterano della guerra del Vietnam di cui si analizza il disagio e la battaglia contro una certa ipocrisia americana, poi ripreso nei successivi Rambo: First blood part II (1985; Rambo 2 ‒ La vendetta) di George Pan Cosmatos, e Rambo III (1988; Rambo 3) di Peter MacDonald. Questi film hanno coinciso con il suo periodo di maggior successo, confermato anche da Cobra (1986) di Cosmatos, Over the top (1987) di Menehem Golan e Lock up (1989; Sorvegliato speciale) di John Flynn, con i quali ha compiuto una decisa opzione per un cinema d'azione più convenzionale. Tornato alla sua figura di personaggio popolare e semplice con il nostalgico Rocky V (1990) diretto da Avildsen, si è cimentato in seguito con commedie come Oscar (1991; Oscar ‒ Un fidanzato per due figlie) per la regia di John Landis e Stop! or my mom will shoot (1992; Fermati, o mamma spara) di Roger Spottiswoode. Negli anni successivi ha offerto ottime prove nel drammatico Cop Land (1997) di James Mangold e in Get Carter (2000; La vendetta di Carter) di Stephen T. Kay, remake dell'omonimo thriller inglese diretto nel 1971 da Mike Hodges.
M. Daly, Sylvester Stallone: an illustrated life, New York 1984; E. Gross, Rocky and the films of Sylvester Stallone, New York 1990; A. Wright, Sylvester Stallone: a life on film, Los Angeles 1991.