SYMENOS (Σύμενος, Symenos)
1°. - Scultore bronzista greco, forse attico, operante intorno alla metà del IV sec. a. C., menzionato da Plinio (Nat. hist., xxxiv, 91) nel quarto elenco alfabetico ed attestato quale autore di una statua donata da Hippolochides, figlio di Thrasimedes di Lusia, di cui è stata rinvenuta la base con la firma mutila nelle pendici S dell'acropoli di Atene (I.G., ii, 1531).
Poiché il medesimo Hippolochides appare come dedicante in una iscrizione più antica con la firma dello scultore Demetrios di Alopeke (I.G., ii, 1522) è stato supposto (Robert) che i due artisti fossero in relazione fra di loro e che si dovesse riconoscere il nome di S. accanto a quello di Demetrios su di una base dell'Acropoli per le statue di un Kephisodotos e di suo figlio (I. G., ii, 1393 c.). Ammesso ciò, S. sarebbe stato collaboratore o, meglio, scolaro di Demetrios, ma poiché il suo nome è quasi interamente ricostruito nell'ultima iscrizione sul fondamento di una semplice terminazione di parola -os, la riconnessione resta ipotetica. Alcuni studiosi (Blinkenberg, Picard, Lippold 1950) hanno unificato in una persona sola questo S. con l'omonimo figlio di Damostratos.
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., n. 84; H. Brunn, Gesch. d. griech. Künstler, I, Stoccarda 1857, p. 527; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 2096; C. Robert, in Pauly-Wissowa, IV, 1901, c. 2851, s. v. Demetrios, n. 122; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, IV A, 1931, c. 1098, s. v., n. i; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXXII, 1938, p. 361, s. v. S. I; Ch. Picard, Manuel, III, 1948, pp. 144; 212; G. Lippold, Griechische Plastik, Handbuch der Archaeologie, III, i, 1950, p. 260.