SZOLNOK (A. T., 59-60)
Una delle più antiche città della Pianura Ungherese, posta a 90 km. da Budapest in direzione SE., 89 m. s. m., centro di ponte sul Tibisco, presso la confluenza in questo dello Zagyva, dove il fiume, che viene da NE., volge decisamente a S. e diventa navigabile, in posizione opportuna per gli scambî con l'Oriente. Essa si trova sulla riva destra del fiume meglio difesa contro le inondazioni perché più alta, ed ha avuto nel passato notevole importanza militare; anzi il quartiere della città, dove erano le difese che sostennero con poca fortuna l'assedio dei Turchi, è detto tuttora la Fortezza. Rovinata dai Turchi, nel 1720 contava solo 900 ab., ma poi è stata ripopolata, in parte anche da Slovacchi, che hanno formato dei piccoli villaggi di 50-60 case. Gli abitanti sono così aumentati a 5471 nel 1781 e 10.460 nel 1825; secondo il censimento del 1930 erano 38.730 (al 16° posto tra le città ungheresi), con un aumento di 6190 persone (pari al 19%) rispetto al decennio precedente. La popolazione è ora esclusivamente ungherese; religione prevalente è la cattolica. Il comune si estende su 151 kmq., ma i cinque sesti degli abitanti vivono nel capoluogo. Infatti una metà è occupata nell'industria (specialmente zuccherifici, fabbriche di macchine e di mezzi di trasporto), nel commercio (mercato di cereali), nel credito e nei trasporti, e soltanto un settimo nell'agricoltura. Il luogo è anche importante come nodo ferroviario (dato che qui si diparte la linea che con un ramo si dirige verso Arad e con l'altro verso Debreczen), come capoluogo di comitato e come sede d'una colonia artistica (pittori dell'Alföld, tra gli altri Fényes, Zombory, Vidovsky), in modo che a differenza della maggior parte dei centri della pianura le è riuscito, almeno nella parte centrale, di trasformarsi da villaggio in città (edifici principali, oltre al municipio e al Palazzo del comitato, sono il teatro, il palazzo delle finanze, la scuola industriale); ben noti nel paese sono i pittoreschi costumi dei contadini.