SZOMBATHELY (ted. Steinamanger; A. T., 59-60)
Città dell'Ungheria occidentale, non lontana dal confine austriaco (Burgenland), presso i fiumi Gyöngyös e Perint, in località protetta dalle inondazioni, 213 m. s. m., capoluogo del comitato di Vas, in una regione già abitata nell'età del bronzo (resti nel villaggio di Szentrid), sul luogo della Savaria (v.) dei Romani. Essendo difficilmente difendibile è poi assai decaduta per risorgere solo dopo che Maria Teresa la fece erigere a sede vescovile e, ancor più, quando le fu possibile valorizzare la posizione commerciale come importante nodo ferroviario (incrocio delle linee Graz-Budapest e Vienna-Zagabria e punto di partenza di altre linee minori). Gli abitanti, da 2137 nel 1754 e 5853 nel 1857, sono aumentati a 16.133 nel 1890, quasi raddoppiati poi nel ventennio successivo a 30.947; secondo il censimento del 1930 erano 35.756. L'industria è rappresentata da fabbriche di macchine agricole e di fiammiferi. I principali edifici della città, che ha un aspetto piuttosto occidentale, si raggruppano attorno a una piazza (Templom tér), dove si trovano il palazzo vescovile (costruito nel 1781, con un notevole museo d'antichità, la cattedrale (1791-1813), il palazzo del vescovo Szily, il seminario, il municipio, il palazzo del comitato.
Bibl.: J. Z. Kerekes, Szombathely települese, in Föld. Közlem., LI (1923), pp. 1-23.