T῾ ALIN
Cittadina dell'Armenia, situata nella prov. di Gümrü (ex Leninakan), nella regione storica dello Širak. Il centro fu la capitale dello stato feudale dei naxarar Kamsarakan Aršakuni.In una vasta area cimiteriale ai margini di T. restano due edifici, restaurati con criteri parzialmente ricostruttivi negli ultimi decenni, nonché tracce archeologiche di una cappella mononave attribuibile al 5° secolo. Numerose stele scolpite, alcune delle quali risalenti al sec. 7°, sono state in parte trasferite a Erevan (Gosudarstvennyj istoričeskij muz.).La cattedrale, imponente costruzione in pietra, variamente datata nell'ambito del sec. 7°, costituisce un esempio del tipo della c.d. basilica cupolata, con tre navate e tre campate, transetto sporgente e absidato, terminazione absidata dei vani accessori. Questa tipologia, elaborata dagli architetti armeni con un laborioso processo, a partire dal probabile inserimento della cupola nella basilica di Tekor, costituì, con la realizzazione di edifici analoghi a questo (Ojun, Bagavan, Mren, Surb Gayane a Eǰmiacin), un prototipo destinato a essere ripreso a distanza di secoli (cattedrale di Ani, 980-1001). Raffinate e varie sculture architettoniche sottolineano le partiture esterne e le finestre, mentre delle pitture murali che decoravano l'interno restano solo scarsissime tracce, tra cui forse un'Entrata in Gerusalemme Di ben più modeste dimensioni è la chiesa di Surb Astvacacin (S. Madre di Dio), a croce cupolata. Triconca all'interno, essa risalta per la sua altezza, sottolineata dal tamburo poligonale. Un'iscrizione riporta il nome di Nerses Kamsarakan: dovrebbe trattarsi di Nerses III (che regnò nell'ultimo decennio del sec. 7°), anche se non è da escludere che si tratti di un suo omonimo di qualche decennio precedente. Un caravanserraglio, del tipo a cortile con più īwān, attribuibile ai secc. 12°-15°, costituisce una non frequente testimonianza dell'architettura civile armena.La regione circostante risulta ancora particolarmente ricca di edifici religiosi risalenti ai secc. 5°-7°, assai vari per tipologia: a Nerkin Sasunašen si trovano una cappella cruciforme e una triconca; a Irind una chiesa a pianta centrale ottagonale eptaconca; a Nerkin T῾alin una cappella triconca; ad Aragac' la chiesa esaconca di Surb Errordut'yun; a Mastara la chiesa di Surb Hovhannēs (S. Giovanni) tetraconca con grande vano centrale quadrato; a Šenik la chiesa mononave di Surb Amenap'rkič' (S. Salvatore), e la cappella cruciforme di Surb Sarkis; ad Astvacankal la chiesa a sala absidata di Surb Astvacacin (S. Madre di Dio); a Garnahovit la chiesa di Surb Grigor (S. Gregorio), tetraconca con nicchie cilindriche. Tale abbondanza di resti di edifici religiosi, oltre a rivelare l'inclinazione degli architetti dell'epoca alla sperimentazione e alla realizzazione di costruzioni elaborate, testimonia anche della presenza di abili maestranze, nonché delle ampie possibilità economiche dei committenti.
Bibl.: J. Strzygowski, Die Baukunst der Armenier und Europa, 2 voll., Wien 1918: I, pp. 167-173; J.M. Thierry, P. Donabédian, Les arts arméniens, Paris 1987, pp. 380-381; P. Cuneo, Architettura armena dal quarto al diciannovesimo secolo, Roma 1988, I, pp. 220-223; A. Maučaryan, T῾alini kat'ołike ekełecin [La chiesa cattolica di T.], Eǰmiacin 1988, pp. 41-48.M.A. Lala Comneno