Clarke, T.E.B. (propr. Thomas Ernest Bennett)
Scrittore e sceneggiatore inglese, nato a Watford (Hertfordshire) il 7 giugno 1907 e morto a Londra l'11 febbraio 1989. Tra il 1943 e il 1957 'Tibby' ‒ nomignolo con cui era noto ‒ scrisse le sceneggiature di gran parte delle più riuscite commedie eccentriche inglesi prodotte dalla leggendaria casa di produzione Ealing Studios. Spesso interpretate da attori quali Will Hay, George Formboy e, soprattutto, dal giovane Alec Guinness, nel ruolo di individui deboli e mansueti che si ribellano alle autorità costituite, risultano pervase dal tipico humour inglese, e lasciano emergere lo spirito brillante e caustico dell'autore, osservatore attento della società. Nel 1953 ottenne l'Oscar per la sceneggiatura di The Lavender hill mob (1951; L'incredibile avventura di Mr. Holland) diretto da Charles Crichton.
Laureatosi a Cambridge, C. lavorò come pubblicitario, giornalista e, per un certo tempo, come poliziotto, prima di diventare scrittore umoristico, entrando nel mondo del cinema quasi come ripiego nel 1943. Dopo i primi mediocri film, C. firmò una storia di fantasmi per Dead of night (1945; Incubi notturni, noto anche come Nel cuore della notte) di Alberto Cavalcanti, Crichton, Basil Dearden e Robert Hamer, primo tentativo della Ealing nel campo del fantastico. Firmò la sua prima sceneggiatura originale, nonché prima collaborazione con Crichton, con Hue and cry (1946; Piccoli detectives), storia di un gruppo di ragazzini dell'East End londinese che sgomina una banda di criminali, considerata il prototipo delle Ealing comedies. A questo film seguì Against the wind (1947), sempre di Crichton, basato su un soggetto di J. Elder Wills e scritto con Michael Pertwee, un thriller di onesta fattura incentrato su una vicenda di sabotaggi e tradimenti. C. scrisse quindi un'altra delle commedie satiriche e corrosive tipiche di quegli anni, nella quale dispiegò appieno il suo brillante umorismo e che gli valse la prima nomination all'Oscar, Passport to Pimlico (1949; Passaporto per Pimlico) di Henry Cornelius, i cui protagonisti, gli abitanti del quartiere londinese di Pimlico, scoprono che il loro territorio appartiene alla Francia e si dichiarano Stato autonomo per evitare ogni genere di restrizione, specie di tipo alcolico. Al delicato The magnet (1950) di Charles Frend, storia di un ragazzo che ruba una calamita e diventa un eroe, fece seguito The blue lamp (1949; I giovani uccidono) di Dearden, basato su un soggetto di Jan Read e Ted Willis, e sceneggiato con Alexander Mackendrick, che avrebbe ispirato una serie televisiva su Scotland Yard incentrata sul personaggio del sergente George Dixon. Due anni dopo C. scrisse uno dei capolavori della commedia inglese, l'esilarante The Lavender hill mob, gustosa parodia dei film polizieschi. Per i dettagli tecnici della rapina, realizzata ingegnosamente da un timido impiegato di banca (Alec Guiness), C. si avvalse dei preziosi suggerimenti dei funzionari della Banca d'Inghilterra. In seguito sceneggiò The titfield thunderbolt (1953), sempre con la regia di Crichton, film sottovalutato all'epoca e in seguito rivalutato dalla critica, che racconta la fiera opposizione degli abitanti di un piccolo villaggio alla soppressione di una linea ferroviaria. Le successive commedie, Barnacle bill (uscito negli Stati Uniti con il titolo All at sea, 1957, Il capitano soffre il mare) di Frend e Law and disorder (1958) di Crichton, basato su un romanzo di D. Roberts e sceneggiato in collaborazione, risultarono deludenti. Nel 1958, dopo aver firmato la sceneggiatura del poliziesco Gideon of Scotland Yard, noto anche con il titolo Gideon's day (1958; 24 ore a Scotland Yard), da un romanzo di J.J. Marric, unico film inglese di John Ford, C. si dedicò a due adattamenti di classici: A tale of two cities (1958; Verso la città del terrore) di Ralph Thomas, dal romanzo omonimo di Ch. Dickens, e Sons and lovers (1960; Figli e amanti) di Jack Cardiff, una fedele ed efficace riscrittura, realizzata con Gavin Lambert, del romanzo omonimo di D.H. Lawrence che gli valse la terza nomination all'Oscar. Quando la Ealing fallì, dopo aver sceneggiato il divertente film televisivo The horse without a head (1963) di Don Chaffey, prodotto dalla Walt Disney, C. adattò, insieme a Richard L. Breen, un romanzo di D.E. Walker per il mediocre A man could get killed (1966) di Ronald Neame. C. quindi rinunciò a scrivere per il cinema per dedicarsi esclusivamente alla letteratura, pubblicando altri romanzi e un'autobiografia, This is where I came in (1974).