T'IEN-TSIN (XXXIII, p. 826)
Tre settimane dopo l'inizio del conflitto nippo-cinese, il 29 luglio 1937 la zona delle ostilità si estendeva anche a T'ien-tsin ove i Poantin, pare eccitati dalla falsa notizia della rioccupazione di Lan-feng e di Feng-tai, attaccavano reparti giapponesi. L'azione, dopo un inizio fortunato, veniva prontamente repressa. Un violento bombardamento, particolarmente accanito contro l'università di Nankai, preludeva all'immediata occupazione totale della città che doveva restare in mano alle forze armate del Tenno fino al 19 ottobre 1945, allorché venne liberata dalla 94ª armata cinese.
Durante l'occupazione nipponica, le concessioni internazionali di T'ien-tsin determinarono forti contrasti, non solo come presunte basi di operazioni dei partigiani cinesi, ma soprattutto quale ostacolo principale alla politica valutaria nipponica nelle regioni controllate da Tōkyō, per l'azione delle filiali della banca di stato cinese che appoggiavano la moneta di Chung-king e disponevano di una forte riserva d'argento valutata a circa 50 milioni di dollari. Il blocco delle concessioni franco-britanniche ebbe inizio il 14 giugno 1939, apparentemente per il rifiuto del console britannico di consegnare quattro Cinesi imputati di atti di sabotaggio, ma continuò praticamente anche dopo l'estradizione dei colpevoli l'11 agosto 1939. Dopo lo scoppio della guerra contro la Gran Bretagna e gli S. U. (dicembre 1941), le concessioni inglese e americana venivano occupate dalle forze armate del Tenno, né erano più ripristinate in virtù dell'accordo dell'11 gennaio 1943 (cui aderirono successivamente le altre Nazioni Unite) relativo alla rinuncia ai diritti di extraterritorialità, stipulato dai governi di Londra e di Washington con quello di Chung-king. La rinuncia da parte dell'Italia alla concessione italiana di T'ien-tsin è disposta dall'art. 25 del trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947.
Nel corso della fortunata offensiva dell'armata comunista di Mao Tse Tung, la città fu occupata il 15 gennaio 1949.