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tabacco

di Alessandra Magistrelli - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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tabacco

Alessandra Magistrelli

Foglie in fumo

La storia del tabacco è millenaria: le piante del genere Nicotiana erano coltivate in America Latina dagli Indios che le usavano come medicinali, come allucinogeni e per fumare. I conquistatori spagnoli le portarono in Europa dove subito divampò l’entusiasmo per il tabacco. Oggi le prove inconfutabili della sua tossicità hanno portato a leggi antifumo sempre più severe

Una solanacea molto particolare

Il tabacco è una solanacea, famiglia botanica importantissima. Pare che il grande geografo tedesco Alexander von Humboldt (18°-19° secolo) abbia detto: «Dall’America ci sono giunte due piante: una per il nostro profitto, la patata, e l’altra per la nostra rovina, il tabacco». Infatti questa angiosperma fu scoperta in America Latina, culla anche di molte altre Solanacee.

Il nome tabacco, secondo alcuni di origine araba (tabbaq), indica una pianta erbacea mediterranea da cui un tempo si ricavavano sostanze medicinali; dopo la scoperta dell’America, il termine fu usato per indicare le piante del genere Nicotiana, come Nicotiana tabacum, Nicotiana rustica, Nicotiana sylvester e altre specie ancora. Per altri studiosi, gli Indios di San Salvador, incontrati da Cristoforo Colombo al suo sbarco in America nel 1492, chiamavano col nome tabaco un tizzone su cui bruciava un rotolo d’erbe di cui aspiravano il fumo.

Le molte specie del genere Nicotiana differiscono per la quantità di nicotina contenuta nelle loro foglie. La nicotina è un alcaloide potente che agisce sul sistema nervoso, dall’effetto stimolante e che produce dipendenza; assunta pura, anche in piccole dosi, può essere mortale.

Jean Nicot e lo smoking

Un uomo, bassetto e spavaldo, dice a un altro più anziano e malridotto: «Fumo per dimostrare di essere un uomo». Il secondo risponde: «Sto cercando di smettere per lo stesso motivo». Fumare aiuta a vincere i complessi d’inferiorità? Forse, ma crea effetti negativi alla lunga devastanti.

Certo è che le foglie delle piante di tabacco, prima seccate e poi tritate o lavorate in altro modo, sono da secoli alla base di uno dei piaceri umani più inconsistenti: il fumo.

Fu Jean Nicot (16° secolo), ambasciatore francese in Portogallo e conoscitore dei territori d’oltreoceano, a lanciare in Europa l’uso del tabacco presso le élite. Nel 1560 inviò ai regnanti di Francia Enrico II e Caterina de’ Medici un barile di erbe dotate di «meravigliose e sperimentate proprietà contro diversi disturbi e le fistole inguaribili» e i sovrani lo ringraziarono chiamando la pianta erba nicotina. In Italia l’uso del tabacco si affermò grazie al cardinale Prospero di Santa Croce, nunzio pontificio a Lisbona, che fece avere al papa semi e foglie di ‘erba santa’, così detta per le sue virtù terapeutiche.

Assai mondano fu l’uso che si fece del tabacco in Inghilterra, dove sin dalla fine del 16° secolo si organizzavano incontri danzanti e feste dedicate al fumo (come fu fatto poi anche per il tè) e il nome smoking – dall’inglese to smoke «fumare» – fu dato all’elegante abito maschile indossato proprio per queste riunioni. In Inghilterra come altrove l’uso del fumo divenne presto abuso (si sa che la nicotina dà dipendenza), e del vizio del fumo approfittarono i diversi Stati che cominciarono a tassare l’uso del tabacco ricavandone proventi enormi.

Una nuvola di veleni

Un’altra svolta nella storia del tabacco si ebbe durante la guerra di Crimea, nel 19° secolo. I soldati turchi inventarono le prime sigarette (dalla parola maya sikar «fumare»): cilindretti di carta riempiti di tabacco scuro che, dopo la guerra di Secessione americana (1861-65), fu sostituito dalla qualità più chiara, bionda, prodotta soprattutto in Virginia.

Alla fine del 19° secolo iniziarono i primi studi sulla tossicità del tabacco e si scoprì che può favorire l’insorgere di gravi malattie come i tumori dell’apparato respiratorio. Partirono un po’ ovunque campagne antifumo che portarono infine alle promulgazioni di severe leggi che, come in Italia, proibiscono il fumo nei locali pubblici.

Se andiamo a vedere cosa contiene il fumo prodotto da una sigaretta di 1 g, non ci stupiamo però della tenacia con cui in tutto il mondo oggi viene condotta la lotta contro questo vizio. Vi si trovano tra l’altro:

142 mg di nicotina (60 mg in dose unica sono mortali); 20 mg di monossido di carbonio (il gas di scarico delle macchine) che il filtro nemmeno trattiene; sostanze irritanti per le mucose respiratorie; sostanze cancerogene come il polonio 210, radioattivo, e il benzopirene.

Vedi anche
nicotina Alcaloide, il più importante del tabacco, C10H14N2; liquido oleoso, incolore, di sapore bruciante, che imbrunisce all’aria. È una base forte, velenosa, otticamente attiva, levogira, facilmente solubile in acqua e nei solventi organici. La sua formula di struttura, proposta da A.P. Pinner, risulta dall’unione ... stupefacente Sostanza naturale o sintetica che, anche a piccole dosi, agisce modificando lo stato di coscienza e lo stato emotivo. 1. Aspetti farmacologici Vengono genericamente considerate stupefacente numerosissime sostanze eterogenee, quali l’oppio e i suoi derivati morfina ed eroina, la cocaina, la mescalina, ... sigaretta Tubetto cilindrico di speciale carta sottilissima e facilmente combustibile riempito di tabacco trinciato molto fine, che, acceso a un’estremità, si fuma aspirando attraverso di esso l’aria. 1. Caratteristiche e classificazione La sigaretta può avere forma e dimensioni (calibro e lunghezza) diverse, ... Jean de Villemain Nicot Nicot ‹-ó›, Jean de Villemain. - Diplomatico (Nîmes 1530 - Parigi 1600); ambasciatore di Francesco II in Portogallo (1559-61), vi conobbe e diffuse poi in Francia la pianta del tabacco, che da lui prese il nome scientifico. Curò l'edizione della cronaca del monaco Aimoino e il Thrésor de la langue française ...
Categorie
  • SISTEMATICA E FITONIMI in Botanica
Altri risultati per tabacco
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    Dizionario di Storia (2011)
    Pianta dicotiledone della famiglia Solanacee, genere Nicotiana, originaria delle aree tropicali del continente americano. Già noto agli indiani delle Americhe prima dell’incontro con Colombo e probabilmente diffusosi a partire dagli altipiani centroamericani, fu importato in Europa nella prima metà ...
  • tabacco
    Enciclopedia on line
    Nome comune di varie specie di piante appartenenti al genere Nicotiana (in particolare di Nicotiana tabacum; v. fig.) e delle loro foglie essiccate, caratterizzate dalla presenza in ogni loro parte, fuorché nei semi, di alcaloidi, costituiti per circa il 97% da nicotina. La percentuale di questo alcaloide ...
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    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)
    Adolfo Cecilia (XXIII, p. 139; App. II, II, p. 940; III, II, p. 888; IV, III, p. 572) Produzione e commercio. - La produzione mondiale di t. continua ad aumentare a ritmi notevoli, tanto da segnare un incremento del 53% tra il 1979 e il 1993. Nello stesso periodo il terreno messo a coltura è passato ...
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    Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)
    (XXXIII, p. 145; App. II, 11, p. 940; III, 11, p. 888) Franco Salvatori Produzione mondiale. - Sulla spinta dei sempre crescenti consumi, specialmente nei paesi ad alto tenore di vita, si è assistito, nel periodo 1960-74, a una continua espansione della coltura di t. che ha ormai superato i 5 milioni ...
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    Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
    (XXXIII, p. 145; App. II, 11, p. 940) Basilio DESMIREANU Coltura e rendimento. - Nel decennio 1950-1959, la coltura del t. nel mondo non ha subìto nel suo complesso troppo profondi cambiamenti (cfr. tab. 1). Durante la guerra, la superficie a t. era diminuita in quasi tutti i paesi del mondo, ma durante ...
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    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
    (XXXIII, p. 145) Adriano SACCO Produzione agricola mondiale. - Un costante incremento è da registrare nella produzione mondiale di tabacco. La media annua per il quinquennio 1934-38 è stata di 2.675.800 t. su una superficie coltivata di 2.770.000 ha. (con l'URSS, rispettivamente 2.960.000 t. e 2.970.000 ...
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    Enciclopedia Italiana (1937)
    Storia. - L'origine americana del tabacco è indubbia, perché - come sarà detto in seguito - l'enorme maggioranza delle specie del genere Nicotiana è nativa delle regioni intertropicali e subtropicali dell'America. Quindi gli antichi popoli europei ed asiatici non conoscevano il tabacco, ma fumavano ...
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Vocabolario
tabacco
tabacco s. m. [dall’arabo ṭabbāq, o ṭubbāq, che prima della scoperta dell’America era nome, passato anche nello spagnolo, della pianta Inula viscosa (v. inula), da cui si estraeva una bevanda medicinale; dopo la scoperta dell’America lo...
tabaccóso
tabaccoso tabaccóso agg. [der. di tabacco], non com. – Sporco di tabacco, di residui o tracce di tabacco (soprattutto da masticare o da fiuto): un vecchio t.; avere le dita t.; col bavero della giacca tutto tabaccoso. Meno com., che ha...
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