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TABAGISMO

di Fernando Marcolongo - Enciclopedia Italiana (1937)
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TABAGISMO

Fernando Marcolongo

L'avvelenamento da tabacco viene provocato essenzialmente dall'azione della nicotina, un alcaloide volatile che è contenuto in proporzione del 0,6 fino al 7-9% nelle foglie della pianta; ma anche altre sostanze tossiche che si sviluppano durante l'atto del fumare (basi piridiniche, ammoniaca, corpi fenolici e pirrolici, acido cianidrico, ossido di carbonio, formaldeide, ecc.) intervengono nel suo determinismo, in parte aggravando l'azione nociva della nicotina. Il tabagismo può avverarsi eccezionalmente in forma acuta, talora assai grave e perfino con esito mortale, ma assai più spesso decorre in forma cronica, per uso smodato delle foglie (fumatori di sigari, sigarette, pipa), più di rado per masticazione del tabacco (in generale quello in commercio per questo uso non contiene nicotina) o per fiuto della polvere. È difficile dire dove cominci l'abuso della nicotina e con esso l'intossicazione tabagica: in generale l'evenienza non rara del consumo di oltre 40-50 sigarette al giorno (in certi casi fino a 100 e più) e di numerosi sigari provoca i sintomi del tabagismo, o i più gravi fra questi. Tuttavia, per quanto di rado, in questi casi di enorme consumo di tabacco possono mancare almeno per lungo tempo sintomi evidenti d'intossicazione (fenomeno di assuefazione), oppure essere presenti anche con un uso più moderato. Anche negli operai addetti alla lavorazione del tabacco il quadro del tabagismo non è molto frequente. Così pure, nonostante l'abuso assai frequente del fumo di tabacco, i casi d'avvelenamento tabagico che si rivelano tali attraverso sintomi più o meno gravi sono piuttosto rari; le donne, gl'individui deboli o già tarati ne vengono colpiti in modo particolare. Una via di penetrazione del tossico nell'organismo sarebbe possibile, secondo alcuni, attraverso la cute e le mucose, ma di regola essa avviene nell'atto del fumare, durante il quale peraltro la più gran parte della nicotina viene combusta e solo una piccola quantità è assorbita. Ciò avviene per produzione di prodotti della combustione del tabacco, e conseguente liberazione della nicotina (che nelle foglie è legata ad alcuni acidi organici), la quale viene spinta verso il cavo orale e quivi per la differenza di temperatura viene condensata, passa nella saliva, data la sua grande solubilità, e così viene assorbita. Si consiglia pertanto per mitigare l'intossicazione l'uso dei diversi filtri con o senza sostanze denicotinizzanti, l'evitare i sigari e in generale il tabacco umido, il gettar via il sigaro o la sigaretta quando comíncia la combustione del loro 3° posteriore, oppure l'uso di pipe a canna lunga.

Il tabagismo acuto, di osservazione eccezionale, si produce per assorbimento eccessivo dei tossici del tabacco (come accadeva in tempi passati, quando erano in uso i clisteri di tabacco contro la stitichezza, gl'impacchi per le malattie oculari e cutanee, ecc.), o ancora più di rado per azione della nicotina pura (assai più tossica); si conoscono dei casi in cui l'alcaloide, la cui minima dose letale è per l'uomo di 5-10 cg., è stato somministrato a scopo omicida. I sintomi sono quelli di un'eccitazione dapprima e quindi di una paralisi di alcuni distretti nervosi, specie di quelli del sistema parasimpatico e simpatico, su cui la nicotina esercita la sua azione biologica. Si hanno quindi nausea, vomito, salivazione, vertigini, faringite, miosi, sudori, bradicardia e quindi tachicardia, sintomi questi frequenti soprattutto nei fumatori principianti. In casi più gravi si hanno diarrea, tremori, debolezza muscolare, midriasi, ipotensione, talora disturbi della coscienza, convulsioni, ecc. Per lo più in qualche giorno il quadro morboso si dilegua completamente; eccezionalmente, e quasi soltanto nei casi di somministrazione di nicotina, termina con la morte. Il quadro del tabagismo cronico è piuttosto variabile sia nel numero sia nella gravità dei fenomeni morbosi, in rapporto, non solo all'entità dell'intossicazione, ma anche alla predisposizione individuale. Non mancano quasi mai i sintomi provocati dall'irritazione locale, in forma di stomatite e più spesso di faringite cronica, talora di tracheo-bronchite, e quanto meno una certa facilità a contrarre catarri delle prime vie aeree. Che l'azione irritante sulla mucosa della bocca favorisca lo sviluppo del carcinoma (cancro dei fumatori) è ammesso da molti, ma si ritiene per lo più che essa sia insufficiente da sola e di assai minore importanza di altri fattori locali (leucoplasia, ecc.). Tra i fenomeni generali dominano quelli a carico dell'apparato cardio-vascolare, in forma di palpitazioni, tachicardia, aritmie, specie a tipo extrasistolico, talora anche di angoscia precordiale o di attacchi a tipo francamente anginoso. Sembra che questi effetti siano dovuti all'azione della nicotina sui nervi del cuore e alla conseguente vasocostrizione. Anche l'arteriosclerosi, l'ipertensione arteriosa, la miodegenerazione cardiaca, la sclerosi delle coronarie, ecc., sono state messe in conto del tabagismo cronico; tuttavia sulla loro diretta dipendenza, non diciamo diretta ed esclusiva ma anche solo predominante, dall'azione tossica del fumo s'è certamente esagerato, mentre è più verosimile ammettere che la nicotina rappresenti per lo più un momento coadiuvante l'influenza di altri fattori assai più importanti e frequenti, nocivi sul cuore e sui vasi. È peraltro notevole che negli animali avvelenati lentamente con nicotina si riscontra un'arteriosclerosi affine a quella prodotta dall'adrenalina, non però a quella dell'uomo. Non meno frequenti sono i disturbi visivi, di relativamente facile insorgenza nei lavoratori del tabacco, e che consistono in scotomi, alterazioni del senso cromatico, talora emeralopia, più di rado in ambliopia o amaurosi. Essi sono dovuti a una neurite dell'ottico; sembra tuttavia necessario, perché questa si produca, anche l'intervento di altri fattori, massime dell'alcoolismo cronico. Assai spesso si hanno disturbi gastrici a tipo dispeptico (scialorrea, anoressia, fenomeni d'ipocloridria o invece d'ipercloridria, alternative di stipsi e di diarrea, spasmi dolorosi, ecc.); disturbi nervosi come insonnia, eccitabilità, emicrania, tremori, nevralgie, ecc.; anche spasmi vasali, che possono condurre alla claudicazione intermittente, sono stati ricondotti al tabagismo. L'intossicazione eserciterebbe altresì un'influenza nociva sulla funzione genitale femminile, rendendo più facile l'aborto.

L'unica cura efficace del tabagismo giunto a provocare l'uno o l'altro di questi fenomeni è la completa e durevole astensione dal fumo; in tal modo già entro qualche settimana si può osservare la regressione di alcuni dei sintomi più molesti. Per il resto la terapia è sintomatica.

Vedi anche
sigaretta Tubetto cilindrico di speciale carta sottilissima e facilmente combustibile riempito di tabacco trinciato molto fine, che, acceso a un’estremità, si fuma aspirando attraverso di esso l’aria. 1. Caratteristiche e classificazione La sigaretta può avere forma e dimensioni (calibro e lunghezza) diverse, ... ipertensione Eccessiva pressione esistente in determinate cavità o spazi organici contenenti liquidi (ipertensione arteriosa, ipertensione endocranica) o gas (ipertensione del cavo pleurico, in caso di pneumotorace). Con riferimento al contenuto di tali cavità si parla di ipertensione sanguigna (arteriosa, venosa ... tabacco Nome comune di varie specie di piante appartenenti al genere Nicotiana (in particolare di Nicotiana tabacum; v. fig.) e delle loro foglie essiccate, caratterizzate dalla presenza in ogni loro parte, fuorché nei semi, di alcaloidi, costituiti per circa il 97% da nicotina. La percentuale di questo alcaloide ... morte Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso. antropologia 1. Il concetto di morte La morte, come ogni altro evento del ciclo della vita, impone a tutte le società complesse modalità organizzative, divenendo un fatto sociale ...
Altri risultati per TABAGISMO
  • tabagismo
    Dizionario di Medicina (2010)
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  • tabagismo
    Dizionario di Medicina (2010)
    Sindrome tossica da tabacco, per abuso abituale e prolungato di sigarette (o di altri prodotti da fumo), raramente per altre cause (professionali o non). È noto e accertato il legame tra consumo di t. e insorgenza di patologie respiratorie, cardiovascolari, gastrointestinali, nonché l’azione cancerogena ...
Vocabolario
tabagismo
tabagismo s. m. [dal fr. tabagisme, der. di tabagie, locale dove si fumava il tabacco, fumeria, e anche abitudine a fumare molto]. – Uso abituale e prolungato di tabacco, in genere come tabacco da fumo, associato a un insieme di alterazioni...
tabagista
tabagista s. m. e f. [formato su tabagismo] (pl. m. -i). – Chi è affetto da tabagismo, chi fa cioè uso abituale e prolungato del tabacco.
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