tablet
<tä'blit> (it. <tàblet>) s. ingl., usato in it. al masch. – Tavoletta attiva in grado di sostituire, in parte, le funzioni di un notebook. Nell’accezione tecnologica più ampia un t. è privo di tastiera: nei dispositivi di prima generazione, messi sul mercato attorno al 2000 da Wacom e Microsoft, l’utente si interfacciava al sistema operativo e ai software applicativi mediante una penna ottica. I software di lavoro facevano uso di grafica a icone, ognuna delle quali rappresentava una specifica funzione da compiere, ed era presente un sistema di riconoscimento della scrittura. La seconda generazione, apparsa sul mercato nel 2010 con l'iPad di Apple, fa invece uso di un touch screen e schermi realizzati prima in tecnologia LCD, poi LED/OLED (7-10 pollici, a seconda dei modelli); le icone e i programmi sono attivati con il movimento delle dita passate sullo schermo e la stessa interfaccia è utilizzata anche dai t. con sistema operativo Google-Android. I vari modelli si differenziano per il tipo di connessione web, realizzata attraverso una rete wi-fi, oppure con collegamento 3G. Il successo dell’iPad (oltre 14 milioni di esemplari venduti in nove mesi e una seconda versione presentata a marzo 2011) ha spinto altre aziende a realizzare prodotti analoghi. Fra gli altri, nell’autunno del 2010 la multinazionale coreana Samsung ha rilasciato il Galaxy tab con sistema operativo Android 2.2 della Google inc., società statunitense di servizi online (è in atto una controversia legale con Google per violazione del design), mentre nella primavera 2011 la compagnia canadese di telecomunicazioni e dispositivi wireless Research in motion ha messo sul mercato il BlackBerry Playbook.