Vedi TABULAE ILIACAE dell'anno: 1966 - 1973
TABULAE ILIACAE
Con questo nome vengono designate tavole di pietra con sopra scolpite illustrazioni dei poemi omerici e ciclici, provviste di iscrizioni esplicative e di riassunti. Alcune di queste tavole non si riferiscono nemmeno alla guerra troiana e perciò spetterebbe loro piuttosto il termine di cronache illustrate. Insieme con alcuni piccoli frammenti ne conosciamo in tutto 19 esemplari, due dei quali sono andati perduti. La maggior parte di essi si riferisce all'Iliade e alla Ilioupèrsis, uno all'Odissea; uno di essi rappresenta Eracle in riposo ed un altro la battaglia di Arbela (v. omeriche, illustrazioni).
La più completa è la Tabula Capitolina, dove accanto alle illustrazioni di 13 canti dell'Iliade si sono pure conservate quelle della Ilioupèrsis, dell'Aithiopis e della Piccola Iliade. A questa è strettamente collegato il frammento conservato al Metropolitan Museum of Art di New York, dove però vediamo solo le illustrazioni di 6 canti dell'Iliade e di una parte della Ilioupèrsis. Le tavole possono essere fatte risalire per il carattere delle iscrizioni all'inizio dell'Impero. Tale cronologia è confermata dall'esame stilistico recentemente compiuto dalla Sadurska benchè per il rilievo Albani con apoteosi di Eracle si proponga l'età degli Antonini. Una di esse contiene un frammento di cronaca redatta nel 15°-16° sec. d. C.; bisogna però aggiungere che questo esemplare si stacca piuttosto dal resto del gruppo. La data del periodo giulio-claudio di alcune almeno fra le tavole sembra risultare dalla messa in rilievo della figura di Enea, nonché dal fatto che le illustrazioni della Ilioupèrsis si riferiscono non al poema ciclico, bensì al poema con lo stesso titolo di Stesicoro, il quale molto probabilmente fu il primo a condurre Enea in Italia o comunque verso l'Occidente. Tutte le tavole provengono dall'Italia, anzi da Roma o dalle sue vicinanze, anche se con qualche incertezza, salvo un frammento oggi al British Museum per il quale è indicata la provenienza da Taranto, che tuttavia non è sicura. Verosimilmente sono state eseguite in Roma stessa, benché non si possa escludere una importazione dalla Grecia. Su cinque di esse appare il nome di un certo Theodoros, il quale senza dubbio fu il proprietario della bottega, ed anche il responsabile della scelta e della disposizione delle illustrazioni e delle iscrizioni, e forse anche della loro esecuzione, almeno in parte. Questi non ha niente a che vedere con il pittore dallo stesso nome menzionato da Plinio (Nat. hist., xxxv, 146), nè con il pittore Theoros, autore di una serie di pitture nel Portico di Filippo riferentisi alla guerra troiana (Plin., Nat. hist., xxxv, 144). Gli autori delle tavole hanno messo a profitto il repertorio tipologico corrente e a questo riguardo le illustrazioni in questione devono essere trattate al pari di altre illustrazioni del ciclo troiano ed in ispecie di quelle di "coppe omeriche" e di pitture come quelle della Casa di Laomedonte o della Casa del Criptoportico di Pompei. È difficile precisare la loro relazione con le miniature di manoscritti che risalgono indubbiamente già all'epoca ellenistica e di cui un tardo esempio si è conservato nell'Iliade Ambrosiana del V-VI sec. d. C. Una tale relazione si può naturalmente presumere solo per l'Iliade e l'Odissea, poiché i poemi ciclici erano già allora noti soltanto da riassunti. La destinazione delle tavole è poco chiara. Pare escluso che abbiano servito a uso scolastico, viste le piccole dimensioni delle figure e le iscrizioni microscopiche per non parlare dell'alto costo; oltre a ciò non erano certo facilmente trasportabili. Piuttosto servivano come decorazione di pareti nelle abitazioni di persone istruite, legate alla corte giulio-claudia ed ebbero comunque un periodo assai breve di produzione come testimonia il numero ridotto di quelle conservate.
Bibl.: Jahn-Michaelis, Griech. Bilderchroniken, Bonn 1873; U. Mancuso, La "Tabula Capitolina", in Mem. Acc. Linc., ser. V, XIV, fasc. VIII, 1911; Lippold, in Pauly-Wissowa, IV A, 1931, c. 1886-96, s. v.; K. Bulas, Les illustrations antiques de l'Iliade, Lwów 1929, p. 124 ss.; id., New Illustrations to the Iliad, in Am. Journ. Arch., LIV, 1950, p. 112 ss. Tutte le tavole iliache sono pubblicate in A. Sadurska, Les tables iliaques, Varsavia 1964.