TABULARIO
. In Roma, nei tempi più antichi gli atti pubblici (tabulae publicae) erano conservati in luoghi diversi della città, costituendo ciascun gruppo una serie distinta di documenti. Dal sec. V si destinò un edificio ad archivio di stato (tabularium, γραμματοϕυλάκιον, ταβλάριον) ove deporre i testi delle leggi, i senatus consulta, i plebisciti, che fu nelle dipendenze del tempio di Saturno, all'estremità del Foro, verso il Campidoglio, ove si conservava il tesoro dello stato. L'istituzione di questo primo nucleo degli archivî pubblici di Roma si attribuisce a Valerio Publicola, console nell'anno 509 a. C. In progresso di tempo vennero ad aggiungersi altri documenti, quali i processi verbali del senato, le liste censorie, i rapporti dei governatori delle provincie senatorie, ecc. Il tabularium senatus divenne, presso il tempio di Saturno, una sezione dell'aerarium, con a capo dapprima i censori, poi i questori urbani, sostituiti da Tiberio, nell'anno 16, da curatores tabularum publicarum; Nerone, nell'anno 56, vi premise due praefecti, scelti fra i pretorî. Il tabularium fu gravemente devastato dall'incendio nell'anno 83 a. C., il che diede occasione alla costruzione di un grande edificio capace di contenere i documenti ognor più numerosi. Il nuovo edificio ampliato fu costruito, sempre nelle adiacenze del tempio di Saturno, nel mezzo del colle capitolino, sulla pendice rivolta al Foro; i lavori furono intrapresi per decreto del senato da Q. Lutazio Catulo, nell'anno 78 a. C.
Gl'imponenti resti del tabularium costituiscono il più importante resto di edificio pubblico in Roma dell'età repubblicana. La grandiosa sostruzione, lunga 71 metri, è certamente anteriore alle sovrapposte arcate, e appartiene alle più antiche opere di difesa del colle; le arcate sono impostate su massicci pilastri quadrangolari, ornati con semi-colonne tuscaniche. Sulle arcate si eleva oggi il Palazzo senatorio.
L'incendio neroniano recò grandi danni anche all'archivio di stato del Campidoglio. Altri archivî pubblici in Roma erano presso il tempio di Cerere, sotto la sorveglianza dei tribuni e degli edili della plebe, e nell'atrium Libertatis, presso il Foro, amministrato dai censori. Presso la cancelleria imperiale vi era l'archivio (tabularium Caesaris) ove erano raccolti gli atti dei governatori delle provincie imperiali, gli editti, la corrispondenza diplomatica e militare, le minute delle costituzioni imperiali, gli acta diurna, ecc. Era forse presieduto dai questori candidati dell'imperatore. Il tabularium Caesaris che aveva sede in una delle costruzioni del Palatino, non si sa esattamente dove, bruciò sotto Commodo.
Un tabularium provinciale esisteva in ciascuna città capoluogo di provincia; particolarmente ricchi erano gli archivî dell'Africa e dell'Asia. In Italia esistette forse un tabularium per ciascuna regione.
Archivî analoghi erano in ogni ufficio e collegio notevole, nonché presso le legioni (tabularium militare). Cfr., inoltre, archivio e archivistica.
Bibl.: I. G. Richter, De tabulariis urbis Romae, Lipsia 1736; Th. Mommsen, in Annali dell'Istituto archeologico di Roma, XXX (1858), p. 181; R. Memelsdorff, De archivis imperatorum Rom. qualia fuerunt usque ad Diocletiani aetatem, Halle 1890; C. Dziatzko, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, col. 553 segg.; H. Jordan, Topogr. der Stadt Rom, III, Berlino 1890, p. 165; R. Lanciani, Ruins and excavations of ancient Rom, Londra 1897, p. 295, fig. 113; G. Lafaye, in Daremberg e Saglio, Dict. des antiquités grecques et rom., V, p. 14; Platner e Ashby, A topographical dictionary of Ancient Rome, Oxford 1929, p. 506 segg.