TACCONI, Filippo, detto il gobbo Tacconi
Attore, nato a Roma il 29 dicembre 1806, ivi morto nel 1870. Fu soldato, poi cuoco in casa Orsini, dove, per un infortunio, gli sporse la gibbosità che lo rese caratteristico. Distintosi come filodrammatico e come uomo mordace e di spirito, sarebbe stato invitato nel 1839 dal comico Ghirlanda a ridurre per le scene dialettali il Meo Patacca di G. Berneri. A tale riduzione altre ne seguirono: dal Metastasio, dall'Alfieri, dal Monti; commedie goldoniane, alternate a parodie e rifacimenti popolareschi. Ma molti dei suddetti lavori sono risultati non suoi. Il "gobbo Tacconi" si distinse specialmente come attore dialettale, interpretando con la compagnia detta "delle Muse" da lui diretta, in commedie e in farse intramezzate da musiche, il personaggio di Marco Pepe la crapetta, tipica figura di popolano linguacciuto, ma timido e prudente, sempre in contrasto, per il conteso amore di Nuccia, con Meo Patacca, capo sgherro violento, ardimentoso e tracotante.
La prima commedia del genere ebbe il titolo: Meo Patacca er greve e Marco Pepe la crapetta, posta in musica dal maestro Cesare Galante, replicata più di millecinquecento volte. Altre ne seguirono dello stesso ciclo: Il matrimonio di Nuccia e Meo Patacca; Marco Pepe e Vittoriona; Marco Pepe condannato; Marco Pepe all'ospedale dei pazzi. Altra sua grande interpretazione fu il personaggio di "Mastro Cornacchia" nell'Ottobrata ripresa da E. Petrolini. Ebbe larga fama e fu popolarissimo; recitò in tutti i teatrini romani dell'epoca, ma calcò anche il palcoscenico del "Capranica" e quello dell'"Argentina". Morì povero e dimenticato.
Bibl.: M. Monnier, L'Italie est-elle la terre des morts?, Parigi 1860; I. Ciampi, F. T., autore e attore romanesco, in La Commedia italiana, Roma 1880; F. Chiappini, notizie biografiche di L. Randanini, in Il volgo di Roma, ivi 1890; E. Calvi, Il teatro popolare romanesco dal 1800 al 1849, ivi 1908; P. Molaioni, La fine di Marco Pepe, in Giornale d'Italia, 13 settembre 1927; E. Veo, I Poeti romaneschi, Roma 1927; id., Topai e i Grevi della Renella, in Messaggero, 18 aprile 1929; id., Roma popolaresca, Roma 1929; id., Il gobbo T., in Giornale della domenica, 8 novembre 1931.