tachimetro
tachìmetro [Comp. di tachi- e -metro] [MTR] [MCC] Strumento per misurare velocità; se provvisto di dispositivo registratore, si chiama tachigrafo. ◆ [MTR] [MCC] T. per velocità angolari: se ne hanno di vari tipi, dei quali i più importanti, in ordine di complessità e di accuratezza, sono i seguenti: (a) t. meccanico, o a forza centrifuga, in cui un albero con masse eccentriche viene connesso all'organo rotante in modo che, in virtù della forza centrifuga, le masse (collegate all'ago indicatore dello strumento come indicato nella fig. 1) tendono ad allontanarsi dall'asse dell'albero proporzionalmente alla sua velocità di rotazione istantanea; (b) t. meccanico cronometrico, costituito da una sorta di contagiri che viene periodicamente e automaticamente connesso all'organo rotante da un congegno a orologeria, fornendo così il numero di giri dell'organo rotante nell'intervallo di tempo di funzionamento; (c) t. elettrico, costituito da un piccolo generatore elettrico rotante (dinamo tachimetrica), la cui tensione fornita ai morsetti è proporzionale alla velocità di rotazione da misurare; (d) t. elettromagnetico, in cui un magnete permanente viene messo in rotazione da un cavo di trasmissione connesso all'albero rotante in modo da produrre un campo magnetico variabile; la reazione tra questo e le correnti indotte in un disco (o una coppa) metallico (in genere di alluminio) trascinano in rotazione quest'ultimo, collegato direttamente all'indice dello strumento e il cui moto è contrastato dall'azione di una molla a spirale (fig. 2); (e) t. elettronico, dotato di un sensore fotoelettrico, che traguarda un riferimento illuminato dell'asse in rotazione, e da un piccolo frequenzimetro elettronico, che rileva e visualizza su un indicatore a cristalli liquidi la frequenza di rotazione. ◆ [MTR] [MCC] T. per velocità di avanzamento di un corpo: se ne hanno di vari tipi, a seconda che la misurazione sia fatta da un punto esterno sul corpo in movimento oppure direttamente su quest'ultimo, come accade per i veicoli terrestri. Per questi ultimi, generalm., si usano t. per la velocità angolare (v. sopra), essendo sufficiente infatti la misurazione della velocità angolare delle ruote per ottenere quella del veicolo, secondo una semplice relazione di proporzionalità; per la navigazione marittima i t. si chiamano, tradizionalmente, solcometri e comunque la velocità media viene dedotta dalle variazioni del punto-nave, il quale ultimo è oggi ottenibile in qualunque momento e anche con continuità mediante sistemi di navigazione radioassistita, spec. il sistema GPS (v. radionavigazione, sistemi di); per la navigazione aerea, oltre all'uso dei detti radioaiuti, si adoperano veri e propri t., detti anche indicatori di velocità, costituiti sostanzialmente da un manometro differenziale tra la presa dinamica e quella statica di un tubo di Pitot (tipi particolari per le velocità supersoniche sono il machanemometro e il machmetro). Quanto ai t. per misurare da un sito esterno la velocità di un corpo mobile, gli strumenti di gran lunga più diffusi sono i t. radar, costituiti da un radar (←) Doppler.