TACNA (A. T., 155-156)
Città del Perù meridionale, situata a 50 km., in linea d'aria, dal Pacifico, a 63 km. a N. del porto di Arica, cui è unita da una linea ferroviaria. Sorge a 560 m. s. m., ai piedi delle Ande, in una fertile valle, percorsa dal Río Caplina, sulle cui rive si è sviluppato il centro. Un nucleo primitivo doveva sorgere nella località dell'odierna Tacna già nel 1615, ma la data certa di fondazione del centro attuale risale al 1681, anno in cui vi si stabilirono alcuni abitanti di Arica per sottrarsi alle incursioni corsare. L'abitato ha un aspetto del tutto moderno, dovuto ai frequenti terremoti che sconvolsero più volte la regione; tra questi particolarmente disastroso fu quello che nel 1883 rase quasi al suolo la città. Tra gli edifici, più notevoli si ricordano il palazzo municipale e la chiesa di San Pietro. Tacna possiede inoltre una biblioteca e varie istituzioni culturali. Nel 1895 contava 9410 ab., saliti a 14.376 nel 1920, a 17.000 nel 1927 (stima).
La provincia, fino al 1929 appartenuta al Chile, passata quindi al Perù in seguito a un accordo dovuto ai buoni uffici del presidente degli Stati Uniti, ha una superficie di 12.747 kmq. Confina a N. e a NO. con le provincie peruviane di Puno e Moquegua, a E. con la Bolivia, a S. con la provincia cilena di Tarapacá, mentre a O. si affaccia sul Pacifico.
Il territorio appartiene alla regione costiera semidesertica del Pacifico, nella quale la vita si concentra ai piedi della zona montuosa (versante occidentale delle Ande) e lungo i corsi d'acqua, che però non sempre raggiungono l'Oceano. Un altipiano costiero di graniti, sieniti e dioriti (Cordigliera della Costa), la cui altezza non supera i 1200 m., coperto da radi arbusti, s'innalza rapidamente presso il Pacifico, separando dall'Oceano una piana continua di variabile ampiezza (da 25 a 30 km.), interposta fra la detta catena e il versante occidentale delle Ande, che nel territorio della provincia raggiungono i 6000 m. Il clima caldo e secchissimo, con escursioni minime sulla costa, diventa più umido nella regione andina; le precipitazioni nella regione costiera e nella pianura interna sono scarsissime; talora per anni non cade una goccia d'acqua.
La scarsa popolazione (60.000 ab. nel 1927 con una densità di 1,8 ab. per kmq.) si addensa lungo i corsi d'acqua intermittenti, dove l'irrigazione permette le colture. Solo le valli offrono quindi qualche risorsa agricola; il Quebradas, il Río de Sama, il Tacna, l'Azufre e l'Azapa bagnano nel corso superiore fertili vallate, nelle quali si coltivano mais, ortaggi e alberi da frutta. Notevole importanza ha la coltivazione della vite che dà uva e vino pregiato.
Ma l'importanza di Tacna, per cui fu lungamente contesa tra Chile e Perù, deriva dai ricchi depositi di nitrato di sodio e da altri giacimenti minerarî (abbondante il rame e l'argento; poi ferro, piombo e zolfo). Centri di qualche importanza oltre al capoluogo sono Sama Grande, Tarata e Locumba.