TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale)
TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) Indice espressivo del costo totale per il debitore di un’operazione di finanziamento, tenendo conto degli interessi e di tutti gli oneri connessi sostenuti per ottenerlo (per es., spese di istruttoria, spese di incasso delle rate, costo di un terzo mediatore, se necessario per l’ottenimento del credito; sono invece escluse le spese di eventuali polizze assicurative sul finanziamento e quelle per il trasferimento dei fondi, tranne quelle relative a morte, invalidità e disoccupazione del debitore e gli oneri connessi a un eventuale inadempimento). È stato introdotto in Italia con l. 142/1992, in recepimento della direttiva comunitaria 87/102/CE.
Viene espresso in termini percentuali annui sull’importo totale dell’operazione. Per conseguire obiettivi di trasparenza delle condizioni contrattuali applicate dagli istituti di credito, è disposto l’obbligo per legge di mettere in evidenza il costo totale effettivo dell’operazione, sotto forma di TAEG; ciò dovrebbe permettere al debitore una facile comparazione tra i differenti servizi di finanziamento offerti.
Nel 2003 è stato introdotto l’ISC (Indice Sintetico di Costo), tasso che dev’essere dichiarato per operazioni di mutuo e per anticipazioni bancarie (escluse quelle regolate in c/c), mentre il TAEG riguarda altre tipologie di finanziamento (in particolare esso va evidenziato nelle operazioni di credito al consumo). In realtà, vi è sostanziale corrispondenza tra i due tassi: entrambi esprimono il costo reale del finanziamento e vengono calcolati con il medesimo metodo. Dal 2009 si preferisce convenzionalmente indicare solo il TAEG come tasso di riferimento per tutte le varie categorie di finanziamento. Il TAEG di solito non è nullo anche nelle operazioni definite ‘a tasso zero’: esso è formalmente calcolato uguagliando il valore attuale delle obbligazioni monetarie future, rispettivamente a carico del debitore e dell’intermediario finanziario.
Il TAEG non va confuso né con il TAN (Tasso Annuo Nominale, ➔ TAN) né con il TEG (Tasso Effettivo Globale). Il TAN è un tasso che informa in modo parziale sui costi dell’operazione, non considerando gli oneri aggiuntivi e nemmeno gli interessi ottenuti da eventuali capitalizzazioni infrannuali, e di solito è inferiore al TAEG. Anche il TAN deve essere dichiarato in modo trasparente sul contratto. Il TEG, invece, non va espresso nei contratti; esso è sempre un indice di costo globale delle operazioni creditizie esercitate dagli istituti bancari (sia verso persone fisiche sia verso imprese), ma viene calcolato secondo regole precise e usato come benchmark (➔) per verificare potenziali situazioni usuraie. Le modalità di calcolo del TEG si differenziano a seconda delle categorie di operazioni praticate (per es., aperture di credito in c/c, finanziamenti per anticipi su crediti e documenti, sconto di portafoglio commerciale, factoring (➔), e credit revolving, per le quali è prevista una formula ad hoc, mentre per altre operazioni la formula è la stessa del TAEG). Le spese incluse nel calcolo sono distintamente indicate nel documento Istruzioni per la rilevazione del TEG, messo periodicamente a disposizione dalla Banca d’Italia.