TAFHA (῾Επτάπηγον; donde l'arabo Tabça, che sta alla base della forma ebraica)
Località della Palestina (Israele) sulla riva settentrionale del lago di Tiberiade. Fin dal IV sec. d. C. è stata identificata con i luoghi dove Gesù compì il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, e pronunciò il discorso della montagna. I resti di due chiese risalenti a quell'epoca, attestano l'antichità della tradizione.
La basilica della moltiplicazione dei pani e dei pesci presenta due fasi; nella più recente essa è a tre navate, con abside inscritta, transetto, nartece, atrio e stanze domestiche. Il complesso, scavato nel 1932 da A. E. Mader, è irregolare (m 56 × 24,30 ad E e 33 ad O) forse perché costruito lungo il percorso dell'antica via per Cafarnao. Il pavimento è interamente ricoperto di mosaici policromi a motivi geometrici, in cui emergono due grandi composizioni nilotiche poste nel transetto. Sotto l'altare si conserva una pietra venerata fin dal IV sec. come quella su cui il Signore avrebbe posato il pane mentre operava il miracolo; questo è ricordato ancora dalla rappresentazione di un cesto contenente quattro pani segnati con una croce, fiancheggiato da due pesci, posto dietro l'altare. Lo stile dei mosaici, le iscrizioni del pavimento che indicano successivi restauri, il materiale rinvenuto, datano il complesso al V o VI sec. d. C.
Nel 1936, nel trasferimento del pavimento musivo, fu scoperto il tracciato più antico della chiesa, ad una sola navata con abside, risalente al IV secolo. La basilica cadde in rovina intorno al VII sec. a causa dell'invasione persiana e dell'occupazione araba.
Nella pianura circostante, ricchissima di acque sorgive, si notano resti di numerosi castelli d'acqua del tardo periodo romano, o bizantino. Alla loro presenza si deve la denominazione di Eptàpegon (7 fonti) data al luogo.
Più a N, sul fianco di una collilia, sorge la Cappella delle Beatitudini. Scavata nel 1935 dalla Custodia di Terra Santa, la chiesa è ad una sola navata (m 7,20 × 4,48), con abside, atrio ed alcune stanze. Solo il pavimento della navata e dell'atrio è ricoperto di mosaici policromi a soli disegni geometrici. Sotto la cappella vi è una grotta di origine naturale, ma ridotta in seguito in forma rettangolare. Era probabilmente la cripta della cappella anche se non vi erano accessi diretti, ma era possibile entrarvi solo con una scala dato il forte dislivello esistente fra i due pavimenti (m 2,50).
L'edificio, datato alla fine del IV sec., fu restaurato con un nuovo pavimento musivo nel tardo periodo bizantino, e distrutto una prima volta dall'incursione persiana o dall'occupazione araba. Restaurato nel periodo omayade, fu completamente abbandonato dopo il X secolo.
Bibl.: A. M. Schneider, Die Brotvermehrungskirche von et-Tâbça am Genesarethsee, Paderborn 1934; A. E. Mader, Die Ausgrbung der Basilika der Brotvermehrung und ihrer Mosaiken bei et-Tâbça am See Genesareth, in Atti del III Congresso Intern. di Archeologia Cristiana, Roma 1934, pp. 507-521; A. M. Schneider, The Church of the Multiplying of the Loaves and Fishes, Londra 1937; B. Bagatti, La cappella sul Monte delle Beatitudini, in Riv. Arch. Crist., XLV, 1937, pp. 43-91; id., L'archeologia cristiana in Palestina, Firenze 1962, passim.