TAFÎ (Τάϕιοι, Taphii)
Antico popolo della Grecia centrale, il quale una volta si estendeva, dicesi, per tutta la regione dell'Acarnania e forse anche oltre, verso oriente. Sotto la spinta delle stirpi elleniche invadenti la penisola greca, l'ambito territoriale dei Tafî si ridusse a quel gruppo di isolette situate fra Leucade e la costa dell'Acarnania. E sono appunto questi i Tafî ricordati da Omero (Odissea, I, 181; XV, 427) come temibili pirati, quelli stessi contro i quali, secondo una tradizione esiodea, il principe tebano Anfitrione avrebbe mosso guerra. Il nome di Tafî viene spesso confuso, a cominciare dall'età esiodea, con quello dei Telebi, i quali sembra fossero anch'essi un antico popolo dell'Acarnania. Così anche la tradizione collegò l'eponimo progenitore dei Tafî Taphos, con l'eponimo antenato dei Telebi, Teleboas, facendo il primo figlio del secondo. La maggiore isola dei Tafî abbastanza fertile, si chiamava Taphos (oggi Meganēsi); un'altra Karnos (oggi Kálamos).
Bibl.: C. Bursian, Geographie von Griechenland, II, Lipsia 1868-1872, p. 365 segg.; E. Oberhummer, Akarnanien, ecc., Monaco 1887, pp. 20, 49 segg.; J. Beloch, Campanien, Breslavia 1890, p. 433 (dove si cerca di dimostrare che le notizie sull'antichissima estensione del territorio dei Tafî spettano al regno della favola).