Dinastia musulmana di califfi (750-1258), la più duratura del mondo medievale islamico; governò infatti dal 750, quando gli A. strapparono il potere agli Omayyadi, fino al 1258, quando Baghdad fu conquistata [...] subito l'effettivo governo in Baghdād degli iranici Buwaihidi (sec. 10°-11°) e dei turchi Selgiuchidi (sec. 11°-12°), il califfato abbaside ebbe una breve reviviscenza di autorità nel sec. 12°, ma finì con l'essere travolto alla metà del sec. 13° a ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'islam: Abbasidi e Fatimidi
Claudio Lo Jacono
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Gli Abbasidi governano dal 750 al 1258, quando i Mongoli [...] e l’iberico al-Andalus, dove nel 756 riesce a insediarsi l’omayyade ‘Abd al-Rahman ibn Mu‘awiya, scampato ai massacri abbasidi.
L’area di maggior impegno diviene quella al di là del fiume Oxus (la Transoxiana), dove è presente il variegato elemento ...
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Principe degli Abbasidi (sec. 11°); regnò a Siviglia dal 1042 al 1069; lottò con successo contro i Berberi di Spagna e dette all'emirato sivigliano una effimera egemonia in terra andalusa. ...
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Primo califfo degli Abbasidi, che regnò dal 750 al 754 d. C. Il suo soprannome as-Saffāḥ, spiegato come "il sanguinario", significa forse piuttosto "il munifico". Sconfisse il califfo omayyade Marwān; [...] con gli Omayyadi fu spietato; nel governo si appoggiò al fratello al-Manṣūr, che gli succedette ...
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Ultimo dei califfi abbasidi (n. 1212 - m. 1258), salito al trono nel 1242. Per aver ostentato indipendenza di fronte al sultano mongolo Hūlagū, fu da questo assediato in Baghdād nel 1258 e, arresosi, mandato [...] a morte. Con lui si estinse la dinastia abbaside. ...
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Famiglia persiana, che nella seconda metà del sec. 8º diede ai califfi abbasidi una serie di ministri e uomini di stato. Il primo di essi è Khālid ibn Barmak, consigliere di Abū l-῾Abbās e al-Manṣūr; ancor [...] maggiore influenza ebbero, con al-Mahdī, il figlio di Khālid, Yaḥyà; con Hārūn ar-Rashīd, i figli di Yaḥyà, al-Faḍl e Gia῾far. La fortuna della famiglia ebbe un repentino tracollo nell'803, per cause non ...
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Poeta arabo (748-825 d. C.), vissuto alla corte degli Abbasidi in Baghdād. La sua poesia è prevalentemente gnomica, a sfondo ascetico e pessimistico, scritta in lingua semplice e piana. ...
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Primate (m. 823), cioè katholikòs, della Chiesa nestoriana sotto gli Abbasidi, autore in siriaco di opere di diritto canonico, astronomia, filosofia. Di una presunta sua disputa teologica col califfo di [...] Baghdād, al -Mahdī, è rimasta una relazione in arabo, probabilmente spuria e di età più tarda ...
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Poeta arabo (m. 864 d. C.), vissuto alla corte dei califfi abbasidi Hārūn ar-Rashīd, al-Amīn e al-Mutawakkil. Fu compagno di Abū Nuwās, e come lui poeta bacchico. ...
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abbaside
abbàside (o abbàsside) agg. – Relativo agli Abbasidi, dinastia musulmana di califfi che prendono nome da al-῾Abbàs zio di Maometto, i quali detennero il potere dal 750 al 1258 (periodo coincidente con la maggior fioritura della civiltà...
visir
viṡìr (ant. viṡirre) s. m. [dal pahlavi v(i)čir, pers. vezir]. – Titolo di una sorta di gran cancelliere dell’Impero ottomano con funzioni di alter ego del sovrano, introdotto dai califfi abbasidi (750-1258), e rimesso in vigore dal...