Pratica usata nei vari rami della chirurgia per sopprimere temporaneamente e reversibilmente la sensibilità dolorifica e rendere possibili gli interventi operatori, detta anche anestesia generale (➔ anestesia). È realizzata mediante particolari farmaci (narcotici), somministrati, a seconda dei casi, per inalazione, per via endovenosa o altra via. Il narcotismo è l’intossicazione da narcotici, di cui ...
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Anestetici volatili. - Notevoli progressi si sono fatti in questo campo, anche grazie alla invenzione di speciali apparecchi per anestesia che permettono il ricupero degli anestetici dall'aria espirata [...] usata è la tricloroetilene (trilene), liquido incolore non infiammabile e privo di pericoli d'esplosione. Il suo uso come anestetico, per anestesia generale o per anestesia leggera, associata in tal caso a ossido di azoto e ossigeno, si è diffuso ...
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barbiturici
Classe di farmaci anestetici, antiepilettici e ipnotici derivati dall’acido barbiturico, che hanno in comune un’azione reversibile di depressione del sistema nervoso centrale. I b. che producono [...] induzione dell’anestesia sono il tiopentale sodico, il tiamilale, il metoesitale: producono perdita dello stato di coscienza in meno di mezzo minuto; il loro dosaggio dipende dal peso corporeo e dall’eventuale ...
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lidocaina
Farmaco della classe degli anestetici locali, dal 1948 fino a oggi quello maggiormente usato. La l. è impiegata sia come anestetico locale per infiltrazioni, sia per via parenterale nelle aritmie [...] conduzione dell’impulso nervoso, diminuendo la permeabilità al sodio delle membrane di cellule eccitabili. A scopi anestetici viene ampiamente usata in odontoiatria (con o senza vasocostrittore), tramite infiltrazione o somministrata tramite catetere ...
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Nome originario, registrato, di uno dei più vecchi anestetici locali (1907), derivato dall’acido para-amminobenzoico, ora generalmente noto con il nome comune di procaina; già di vastissimo impiego, la [...] sostanza è largamente sostituita da anestetici più potenti e ad azione più lunga. ...
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ipnosi
Stato di abolizione della coscienza ottenibile mediante somministrazione di farmaci anestetici o tramite procedure psicologiche. In partic., in psichiatria, definisce quelle procedure attuate [...] da uno specialista che inducono uno stato di coscienza alterato, caratterizzato da modificazioni fenomenologiche oggettive e soggettive, distinguibili da quelle esperibili nello stato di veglia e durante ...
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Soppressione della conduzione dello stimolo nervoso, solitamente dello stimolo dolorifico, attuato con farmaci anestetici, steroidei e/o oppiacei. ...
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In medicina, l’introduzione temporanea di un tubo in un condotto anatomico (respiratorio, sanguifero, intestinale, biliare ecc.), per scopi diversi.
L’i. della laringe (fra le labbra glottidee) ha lo scopo [...] di occlusione intestinale.
In anestesia, introduzione di un tubo di gomma nelle vie respiratorie per somministrare ossigeno e gas anestetici, o per particolari scopi diagnostici. In rapporto alla sede in cui viene collocato il tubo, si distinguono: l ...
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maschera
Dispositivo facilmente adattabile alla faccia, che serve nell’erogazione di sostanze medicamentose volatili: ossigeno, anestetici, farmaci in aerosol, ecc. Le m. sono di varie conformazioni [...] e misure (esistono quelle specifiche per lattanti e bambini), e sono collegate tramite un foro con valvola a uno o due tubi che portano le sostanze da apparecchi o bombole ...
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Assenza della sensibilità dovuta a cause organiche (a. organica) o indotta artificialmente.
A. organica
È quella provocata dalla distruzione delle vie o dei centri della sensibilità nelle sue varie forme. [...] e un’a. endovenosa. Nella pratica clinica una netta distinzione tra le due forme non esiste. Solo i primi anestetici inalatori, per es. l’etere e il cloroformio, erano utilizzati singolarmente in concentrazioni modificate in rapporto alla profondità ...
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anestetico
anestètico agg. e s. m. [der. di anestesia] (pl. m. -ci). – 1. Farmaco che induce anestesia, che ha cioè la capacità di abolire la sensibilità, in special modo quella dolorifica: a. generali, detti anche narcotici, quelli usati...
maschera
màschera (ant. o dial. màscara) s. f. [da una voce preindoeur. masca «fuliggine, fantasma nero»]. – 1. a. Finto volto, di cartapesta, plastica, legno o altro materiale, riproducente lineamenti umani, animali o del tutto immaginarî...