Qualsiasi sostanza che inibisce la trasformazione del fibrinogeno in fibrina a opera della trombina. Nel sangue sono normalmente contenute in tracce sostanze ad azione antitrombinica, che possono presentare [...] abnormi aumenti in condizioni patologiche, come in alcuni itteri e in sindromi emorragiche pseudo-emofiliache, impedendo il normale processo di coagulazione del sangue ...
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trombofilia
Condizione clinica caratterizzata da una predisposizione al tromboembolismo venoso (➔). Tale predisposizione può determinare un aumento del rischio trombotico, senza una causa apparente o, [...] Il fattore più importante che determina la varietà e la gravità dei sintomi è lo stato di omozigosi: nel caso della carenza di antitrombina, lo stato di omozigosi è ritenuto non compatibile con la vita; nel caso della carenza della proteina C e S, lo ...
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Chimica
Processo attraverso il quale una dispersione colloidale passa allo stato di gel con formazione di larghi aggregati. Deriva dalla destabilizzazione di un sistema colloidale conseguente al fatto [...] la comparsa in circolo della trombina, con consumo dei fattori ‘labili’ (protrombina, fattore VIII, fattore V, fattore XIII, antitrombina III), del fibrinogeno e delle piastrine: le conseguenze sono rappresentate da diffuse microtrombosi e/o da gravi ...
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trombofilia
Antonio Chistolini / Roberto Foà
I rischi della trombofilia
Le manifestazioni cliniche dei pazienti affetti da trombofilia sono rappresentate dall’insorgenza di complicanze tromboemboliche [...] sintomi è rappresentato dallo stato di omozigosi o eterozigosi per l’allele mutato. Nei soggetti con omozigosi, la carenza dell’antitrombina sembra essere non compatibile con la vita, mentre la carenza di proteina C o di proteina S può dar luogo a ...
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Mucopolisaccaride (peso molecolare 15.000 - 20.000) costituito da D-glucosammina e da acido D-glucuronico e contenente molti gruppi solforici. I legami fra le due unità monomeriche che costituiscono il [...] Inibisce l’attivazione dei fattori della coagulazione sia in vivo sia in vitro, interagendo con un sito specifico dell’antitrombina III, ed è quindi uno dei più potenti anticoagulanti noti, usato in laboratorio per rendere incoagulabile il sangue da ...
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Budd, George
Francesco Romeo
Medico inglese (North Tawton, Devonshire, 1808 - Barnstaple, Devonshire, 1882). Fu medico della marina militare a Greenwich, dove compì studi sul colera e sullo scorbuto, [...] l’anemia a cellule falciformi, l’emoglobinuria parossistica notturna, difetti ereditari dei normali inibitori della coagulazione (antitrombina III, proteina C, proteina S, fattore V di Leiden), alla presenza degli anticorpi antifosfolipidici e di ...
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flebotrombosi
Varietà di trombosi venosa consistente nella formazione di un trombo nel lume di un segmento venoso integro (e non infiammato come nella tromboflebite). Caratteristiche cliniche tipiche [...] (politraumatizzati, operazioni al bacino, alle anche, al ginocchio). Altre cause includono il ruolo della protrombina, il deficit di antitrombina III, deficit di proteina C e di proteina S, ecc. Dal punto di vista diagnostico, il rischio di f ...
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trombina
Enzima proteolitico, appartenente al gruppo delle proteasi, che converte il fibrinogeno in fibrina nel processo di coagulazione (➔) del sangue. La t., nota anche come fattore IIα, si forma per [...] del sangue; per questo è necessaria la presenza di proteine plasmatiche specifiche, dette antitrombine, che esplicano azione antagonista. In partic., l’antitrombina III si lega in modo irreversibile al sito attivo della t., disattivandola rapidamente ...
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antitrombina
s. f. [comp. di anti-1 e trombina]. – In biochimica, qualsiasi sostanza che inibisce la trasformazione del fibrinogeno in fibrina per opera della trombina, impedendo il normale processo di coagulazione del sangue.
iperantitrombinemia
iperantitrombinemìa s. f. [comp. di iper-, antitrombina e -emia]. – In medicina, aumento dell’antitrombina nel sangue circolante, che si riscontra in alcune diatesi emorragiche.