Scienza dell’uomo, considerato sia come soggetto o individuo, sia in aggregati, comunità, situazioni.
A. fisica
Ramo delle scienze biologiche che studia l’umanità dal punto di vista naturalistico, cioè [...] il comportamento antisociale delinquenziale come conseguenza di condizioni biologiche antropologicamente rilevabili e offre criteri di distinzione dei vari tipi di criminali. L’a. criminale sorse in Italia, a fine Ottocento, col fiorire della ...
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criminologìa Disciplina che studia il delitto nella sua realtà oggettiva e nelle sue cause. Sorta nell'ambito della scuola positiva di diritto penale in seguito agli studi di C. Lombroso e di R. Garofalo [...] (1851-1934), la c. è divenuta poi una scienza interdisciplinare autonoma, riunendo in sé l'antropologiacriminale, la psicologia criminale e la sociologia criminale. ...
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ITALIA
Roberto Almagià
Giovanni Tommasini
Lazzaro Dessy
Vincenzo Longo
Gino Ducci
Giuseppe Santoro
Roberto Tremelloni
Luigi Bernabò-Brea
Luigi Salvatorelli
Mario Torsiello
Aldo Garosci
Arnaldo [...] nell'industria litica della Grotta di San Teodoro, in Archivio per l'Antropologia e l'Etnologia, LXXI, 1941, p. 90; P. Graziosi, La o finge di credere alle suggestioni del nemico è un criminale, un traditore, un bastardo". Da una simile pace ...
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(App. V, i, p. 760)
Lo studio del fenomeno della delinquenza, condotto con metodo positivo, e quello del delinquente, condotto con i metodi naturalistici delle scienze comportamentali, sono trattati nell'Enciclopedia [...] Italiana nelle voci sociologia criminale (XXXI, p. 1020) e antropologia: L'antropologiacriminale (III, p. 590). Nella voce delinquente (XII, p. 535), sono esposte le distinte posizioni della scuola classica e della scuola positiva sul concetto di ...
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Significa letteralmente deviazione dal genere. Una razza, un popolo, un individuo, un organo, una cellula (v. cellulare, patologia: IX, p. 668), per ragioni intime di sviluppo, legate a fattori dannosi [...] È eccessivo e unilaterale il ravvicinamento (fatto specialmente dalla scuola italiana d'antropologiacriminale) fra la degenerazione e il genio e la degenerazione e la criminalità; come l'ammettere un troppo costante parallelismo fra segni somatici e ...
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Psichiatra e neuropatologo italiano, nato a S. Bartolomeo in Galdo (Benevento) il 5 aprile 1848, morto a Napoli il 13 febbraio 1927. Laureato in medicina nel 1871, frequentò gl'istituti dello Schrön e [...] dei laboratori scientifici universitarî, e fondò le cattedre di psicologia sperimentale. Creò per il Lombroso la cattedra di antropologiacriminale. Durante la guerra fu chiamato dal Boselli a far parte del ministero della difesa nazionale (1916-1917 ...
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MAJNO, Luigi
Giurista, nato a Gallarate il 21 giugno 1852, morto a Milano il 9 gennaio 1915. Laureatosi in legge all'università di Pavia, esordì negli studî di diritto penale con una monografia (La tradizione [...] dei tribunali (del quale fu condirettore per la parte penale), sull'Archivio di psichiatria, scienze penali ed antropologiacriminale, e sulla Scuola positiva, dimostrò il suo orientamento verso le nuove correnti della dottrina penale. Avvocato ...
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Nell'antichità la parola "polizia" fu usata nel suo significato etimologico e valse a indicare la costituzione, l'ordinamento della città e dello stato. Tale significato si conservò attraverso tutto il [...] furono poste dalla medicina legale, che studia tutto ciò che ha attinenza alla prova generica dei reati, e dall'antropologiacriminale, che, secondo il suo fondatore C. Lombroso, ha per oggetto lo studio del delinquente nel suo aspetto morfologico ...
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Per antropometria devesi intendere l'investigazione statistica dei caratteri dei gruppi umani, siano essi misurabili ("quantitativi", come il peso, la statura, le dimensioni della testa, la frequenza del [...] Dovrebbe servire al rilievo metrico di segni degenerativi somatici da erigersi a indici di stati degenerativi psichici criminali (v. antropologiacriminale).
d) l'antropometria militare con la quale i medici cercano di determinare a priori, in base a ...
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Nel linguaggio comune s'indica col termine delinquente colui che ha commesso un delitto o più delitti, attribuendosi al termine stesso un significato che implica riprovazione morale per la gravità della [...] secondo il quale viene contestato il carattere di anormalità del delinquente, viene negata l'esistenza di qualsiasi tipo antropologicocriminale e si cerca di dimostrare, sia pure nei limiti della scienza naturalistica, la necessaria immanenza del ...
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antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....
criminale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo criminalis, der. di crimen -mĭnis «delitto»]. – 1. agg. a. Che concerne i delitti; è in genere sinon. di penale (di cui è peraltro meno com. nell’uso giuridico moderno): tribunale, processo, azione...