. Alessandro Piccinini, bolognese, ultimo dei grandi liutisti italiani, fu l'inventore di questo strumento che egli definiva ultima perfezione al liuto e che diede vita al chitarrone. L'arciliuto era anche [...] indicata nel Syntagma musicum (1618) del Praetorius, ma certo non era l'unica usata dai liutisti. Secondo il redattore dell'Encyclopédie, l'arciliuto nel sec. XVIII aveva in Francia 8 corde semplici, da fa-1 a fa1 e 12 doppie fa1, do2, fa2, la2, re3 ...
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BERTACCHINI, Pietro
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Nacque a Carpi il 26 nov. 1641 da GiovanniBattista e da Camilla Blesi. A nove anni iniziò lo studio dell'arciliuto con suo padre, esperto suonatore di questo strumento, della [...] erano rappresentati con lettere dell'alfabeto (o con cifre). Il B. pensò presto di applicare alla chitarra il metodo dell'arciliuto (la cui intavolatura era segnata con numeri) e tanto si appassionò a questo strumento da divenirne un "virtuoso". Da ...
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VERACINI, Antonio
Gastone ROSSI-DORIA
Violinista e compositore, fiorito, nel tardo sec. XVII, presso la corte di Toscana, dove si trovava agli stipendî della granduchessa Vittoria. Quasi nulla si sa [...] continuo, op. 2 (Amsterdam, Roger [rist. da una ed. orig.]); 10 Sonate da camera a due violini e violone o arciliuto col basso continuo per cembalo, opera 3 (Modena 1696 [anche Amsterdam, Roger]). In edizione moderna si hanno due Sonate, una dall ...
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Musicista (Bologna 1566 - ivi 1638 circa). Liutista e compositore, operò a Mantova (1582) alla corte dei Gonzaga, a Ferrara alle dipendenze di Alfonso II e infine a Bologna (dal 1597) presso il card. Pietro [...] Aldobrandini. Membro dell'Accademia dei Filomusi, gli fu a lungo attribuita, erroneamente, l'invenzione dell'arciliuto. A P. si devono, tuttavia, modelli di liuto basso con innovazioni tecniche interessanti. Gli viene anche attribuita la ...
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TIORBA
Francesco VATIELLI
. Strumento a corde pizzicate, della famiglia dei liuti (v.). Venne in uso sulla fine del Cinquecento e nei primi anni del seguente secolo. Era molto adatto per accompagnare [...] le voci e Giulio Caccini se ne serviva con straordinaria perizia per le esecuzioni delle sue arie, mentre l'arciliuto - che ne era un derivato - pareva meglio convenire all'esecuzione delle arie e delle musiche da concerto. A Roma la tiorba era più ...
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. È una varietà di liuto (v.), risultante da una modificazione della forma della tiorba. Il Praetorius lo considera come la forma tipica che i liutai di Roma davano alla tiorba stessa, dalla quale non [...] che per la linea più snella e slanciata. Alessandro Piccinini, dopo avere spiegato la diretta derivazione di entrambi dall'arciliuto, soggiunge che, mentre la tiorba vera e propria era usata per accompagnare il canto, il chitarrone era usato invece ...
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MOZZI, Marco Antonio de’
Alfonso Mirto
Nacque a Firenze il 17 gennaio 1678 dal senatore Giulio e da Maria Francesca di Guglielmo Buonguglielmi.
Dopo avere ricevuto i primi rudimenti di latino dal padre, [...] di teologia; seguì poi le lezioni di diritto di Iacopo Rilli nell’Ateneo fiorentino. Studiò anche musica strumentale, principalmente l’arciliuto, la tiorba e il mandolino: la sua competenza in materia lo fece conoscere al granduca Cosimo III, che lo ...
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Strumento a corde pizzicate, introdotto nel 9° sec. dagli Arabi in Spagna e di qui diffuso in tutta Europa. È composto da un corpo convesso, nel cui centro si apre il foro di risonanza, e da un manico [...] a sostenere il canto vocale. Fu usato anche per accompagnare le danze e in formazioni cameristiche. Due varietà del l. erano l’arciliuto e il liuto tiorbato, munito di una doppia serie di corde, di cui una vibra per simpatia con le corde reali. La ...
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ALBOREA, Francesco (conosciuto come "Franciscello o Francischello")
Ulisse Prota-Giurleo
Violoncellista, nato a Napoli il 7 marzc 1691 da Emanuele e da Aloisa Bassano. Entrò decenne nel conservatorio [...] richiesto dall'imperatore Carlo VI al viceré di Napoli, giunse nel 1727, secondo il Kochel, e in compagnia del virtuoso d'arciliuto Gioacchino Sarao. A Vienna l'A. rimase in qualità di violoncellista di corte, con 1260 fiorini di stipendio, fino alla ...
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JOVERNARDI (Jobernardi, Giovenardi), Bartolomeo (Bartolomé)
Luca Mancini
Nacque a Roma intorno al 1604. Scarse sono le notizie pervenuteci sulla giovinezza e la formazione di questo arpista e teorico [...] descrive tre strumenti che, costruiti a Roma, aveva portato a Madrid nel 1633: un'arpa a tre ordini con corde incrociate, un arciliuto a 6 cori, un cantino e sette bassi, e un clavicembalo con 52 tasti e doppi semitoni cromatici.
Nel Tratado si offre ...
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arciliuto
arcilïuto (ant. arcileuto) s. m. [comp. di arci- e liuto1]. – Varietà di liuto (introdotta probabilmente nel 1594 da A. Piccinini di Bologna), di dimensioni doppie di quelle del liuto normale, con doppio manico e doppio sistema di...